La giustizia italiana raccontata a un alieno, un libro scritto da un magistrato e un giornalista

Un volume per raccontare le incongruenze, le storie di ordinaria ingiustizia e i paradossi prodotti dal sistema giudiziario italiano. E’ il libro “La giustizia italiana raccontata a un alieno” (Rubbettino) scritto dal magistrato della Procura di Roma Francesco Minisci, titolare della nuova inchiesta aperta per far luce sulla morte di Pierpaolo Pasolini, e dal giornalista Arcangelo Badolati, caposervizio del quotidiano “Gazzetta del Sud”.

LA GIUSTIZIA ITALIANA RACCONTATA A UN ALIENO
Il protagonista del volume e’ un omino verde proveniente da un’altra galassia al quale gli autori raccontanto la giustizia italiana, complessa, contraddittoria, inapplicabile. La Giustizia italiana è un sistema precario. Che spesso lascia i cittadini smarriti, increduli di fronte all’incertezza della pena. Mentre il crimine, occasionale, organizzato o dissimulato, resta impunito. Molti uomini di legge, eroi quotidiani e sconosciuti, tentano di reagire: denunciano, indagano, resistono. E non si sottraggono alle proprie responsabilita’, compresa quella di spiegare a un curioso extraterreste come e perché in Italia la legge rischi di non essere uguale per tutti.

LA TRAMA
I due autori, basandosi su vicende reali, dimostrano quanto esigue siano spesso le pene inflitte ai responsabili di gravi reati; quanto dannoso e inutile si sia rivelato l’indulto; quanto complesso sia diventato lottare le cosche mafiose; quanto facile sia divenuta la vita per i cosiddetti “colletti bianchi” che delinquono in giro per l’Italia; quanto, ancora, sia vantaggioso e redditizio per faccendieri e imprenditori senza scrupoli lucrare illegittimamente fondi dall’Unione europea; quanto, infine, si mostri farraginoso il nostro ordinamento, pieno di trappole e, sostanzialmente, incapace di offrire risposte a chi invoca giustizia.

GLI AUTORI
La prefazione del volume e’ di Luca Palamara, presidente dell’Associazione nazionale magistrati, mentre l’introduzione e’ firmata da Giuseppe Maria Berruti, membro del Consiglio Superiore della Magistratura. Francesco Minisci (1969), in magistratura dal 1997, e’ sostituto procuratore della Repubblica a Roma. Per 10 anni, dal 1999 al 2009, e’ stato in servizio in Calabria dove, quale Pubblico Ministero Antimafia, ha condotto alcune tra le piu’ importanti indagini nei confronti delle cosche ‘ndranghetistiche del cosentino. E’ membro della Commissione ”Potere e Procedimento disciplinare” dell’Associazione Nazionale Magistrati.

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