Le luci nelle case degli altri di Chiara Gamberale

Le luci nelle case degli altri di Chiara Gamberale

Maria, l’amministratrice condominiale libera di un palazzo apparentemente come tanti, muore all’improvviso, in un incidente stradale

Rimane sua figlia, una bambina di sei anni: e rimane una lettera. La bambina si chiama Mandorla, e già nel nome ha tutto l’incanto e l’assurdità di quello che sarà il suo destino: nella lettera Maria infatti rivela che il vero padre di Mandorla si nasconde proprio in uno dei cinque piani del condominio che lei amministrava…

Chi è, dunque, il padre di Mandorla? Gli uomini del condominio sono tutti sospettati: uno di loro deve confessare. Ma dopo una lunga riunione, le famiglie decidono di non volersi sottoporre al test del dna e stabiliscono di crescere la bambina tutti assieme. È questo il fatale presupposto di una commedia umana che, con l’alibi del paradosso, in realtà ci chiama in causa tutti.

Perché attraverso lo sguardo smarrito – ora allegro, ora dolcemente disperato – di Mandorla, accendiamo le luci (e scopriamo le ombre) delle case di un condominio dove, presto, ognuno di noi sentirà di abitare. E mentre, di piano in piano, Mandorla cresce, s’innamora, cerca suo padre e se stessa, ci avventuriamo con lei verso rivelazioni luminose e rivelazioni scomode, assistiamo a nuove unioni e a separazioni necessarie.

Ci ricorderemo che ancora prima di essere mogli, madri, padri, mariti e figli, siamo persone: meravigliose ma allo stesso tempo terribili, e tutte con un’infanzia alle spalle che rischia di perseguitarci per sempre. E scopriremo così che la famiglia è un’indefinibile alchimia: chi ce l’ha ne avverte il peso fino a mandarla in mille pezzi, chi non ce l’ha la desidera come il solo luogo della felicità possibile.

La lettura è piacevole e ci conduce ad un finale sorprendente.

L’AUTORE
Chiara Gamberale è nata nel 1977 a Roma, dove vive. Ha scritto Una vita sottile (Marsilio 1999), Color Lucciola (Marsilio 2001), Arrivano i pagliacci (Bompiani 2003), La zona cieca (Bompiani 2008, premio selezione Campiello) e Una passione sinistra (Bompiani 2009). È ideatrice e conduttrice di programmi radiofonici e televisivi come “Gap” (Raiuno), “Quarto piano scala a destra” (Raitre) e “Trovati un bravo ragazzo” (Radio24). Dal 2010 è in onda su Radio2 con “Io Chiara e l’Oscuro”. Collabora con “La Stampa”, “Il Riformista” e “Vanity Fair”.

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