Tutte a casa, di Francesco Provinciali
Storie di donne, di adolescenti e di bambine
”Tutte a casa” ricorda in parte quella pièce di David Hines ”Whore”, da cui Ken Russell decise di realizzare nel 1991 il film di risposta all’immagine americana fuorviante del mondo della prostituzione, data un anno prima da ”Pretty Woman”
Trapela dal testo carnalità e routine dell’atto sessuale, fonte di vita, godimento e allo stesso tempo di lussuria e violenza. Tutto è accessibile, acquistabile, indulgenza e verità comprese. Consumare più che mai diviene infinito presente, anche se si tratta di sesso, corpo e dignità.
Scrivere di prostituzione significa prendere in esame molti aspetti della cultura, dell’attualità e della vita politica di un Paese. Significa analizzare quelle relazioni che legano strettamente sfruttatori, prostitute e clienti.
Luoghi, esperienze, situazioni e rimpianti tutti verosimili, che Provinciali utilizza nella descrizione di donne come Cecilia, Marcella, Maruska, Cristina, Fausta, Nancy, Gabriella, Silvana, Bruna. Una processione di nomi senza fine, in costante aumento, così come lunga è la lista delle motivazioni: denaro, amore, droga, carriera, ricatto.
Scuote nel profondo la consapevolezza raggiunta da queste donne di non avere solo il proprio corpo da restituire al banco dei pegni della società. Una società che infine schernisce, giudica e uccide. Provinciali sa di toccare corde sensibili e si abbandona al racconto, scorrevole e intenso, costruito su una rete di storielle, dialoghi, interviste e vissuti.
La problematica relativa alla prostituzione, si sa, svela i suoi risvolti profondi, multiculturali e sempre nuovi: sopravvivenza, disperazione, povertà, illusione, speranza. Non vi è ”razzismo” nella selezione delle donne. Bambine o studentesse, mamme o disoccupate, italiane, orientali o africane. Nessun curriculum da mostrare, nessuna lista di collocamento, solo la necessità di accettare una sorte amara, che non lascia scelta se non quella di trarre profitto dall’ultima delle risorse.
L’autore
Francesco Provinciali nato a Genova, vive e lavora in Lombardia. È stato insegnante, Direttore Didattico e – da vent’ anni – svolge la funzione di Ispettore del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. È stato Giudice onorario minorile presso il Tribunale di Milano, con nomina del Consiglio Superiore della Magistratura. Fa parte dell’Osservatorio sui minori di Regione Lombardia. Collabora con le riviste Il Ticino e ”Minori Giustizia”. È iscritto all’AIMMF (associazione italiana magistrati per i minori e la famiglia) e all’ANPI.