Autobiografia di mia madre di Jamaica Kincaid
Storia di una solitudine
Nata da madre cariba e padre afro-scozzese nella magica ed esotica Dominica delle Indie Occidentali, Xuela Claudette Richardson narra la sua vita interrogandosi sul mistero delle sue origini miste e dei suoi genitori che non sono riusciti a farle da genitori: la madre morendo di parto e il padre, crudele, spesso assente. A quattordici anni Xuela inizia una relazione con uno degli amici del padre, resta incinta e abortisce. Il trauma la spinge a iniziare una vita deliberatamente sterile e alla fine diventa l’assistente di un medico europeo che più tardi sposerà.
In una prosa ricca e ipnotica Xuela ci racconta la sua storia che è anche il testamento della madre mai conosciuta, della madre che non si è permesso di essere e dei figli che non ha voluto.
Una storia di solitudine e risentimento, di insofferenza per la “stanza nera del mondo”, che assume il profilo di paesaggi lussureggianti.
Jamaica Kincaid appartiene alla schiera degli autori che, nati alla “periferia dell’impero” (nel suo caso ad Antigua nei Caraibi), hanno immesso nuova linfa nella letteratura di lingua inglese.