Il sorriso di Angelica di Andrea Camilleri
Una banda di ladri ripulisce gli appartamenti di alcuni ricchi professionisti di Vigàta
I furti si ripetono sempre con gli stessi criteri, quasi a sfidare il commissario Montalbano, anche perché il capo dell’organizzazione sembra fermamente deciso a continuare ancora a lungo nel suo ”lavoro”, senza il timore di essere preso. A subire un furto in casa è anche Angelica Cosulich, una bella ”trintina”, trasferita da pochi mesi nella locale sede della Banca siculo-americana. Montalbano vede in Angelica l’eroina dell’Orlando Furioso così come se l’era immaginata quando era sui banchi di scuola e prova per lei un amore struggente.
Proprio sul filo del poema dell’Ariosto si snoda una vicenda fantasiosa, emozionante, ironica, ricca di colpi di scena. Ma la verità si fa più vicina quando uno della banda viene trovato morto.
Gli anni passano, ma Montalbano non esita a rivivere le avventure e gli incanti dell’adolescenza, con le emozioni, le fantasie, i risalti del cuore, i turbamenti, le affezioni precipitose, gli scoppi d’ira, gli schianti di gelosia propri dell’età. Conosce a memoria la poesia “Adolescente” di Vincenzo Cardarelli. E sa, non senza diffidenza, che “… il saggio non è che un fanciullo / che si duole di essere cresciuto”. Ma Livia, la sua fidanzata, non crede alla sua saggezza. E scambia per vanagloria la confessione di un tradimento, fatta con la schiettezza propria dell’adolescenza. Montalbano è stato folgorato dalla bellezza, sensualmente sporca di vita, della giovane Angelica. Un misterioso personaggio confonde il commissario con una giostra di furti architettati con astuzia. Qualunque sia la posta in gioco è da scoprire. La vicenda è ingarbugliata. E intanto Montalbano si vede in sogno costretto in un’armatura di cavaliere e buttato dentro un torneo. Nella realtà, nel vivo delle indagini irrompe la nuova Angelica.