La Mia Terra sul Tetto del Mondo di Dalai Lama
La nostra vita scorre così, come un flusso che non si interrompe mai, senza che ci venga mai concessa la possibilità di tornare indietro; ogni istante è unico
Di conseguenza, il modo migliore di vivere davvero intensamente è di acquistarne coscienza. Che ci piaccia o meno, siamo tutti nati su questa terra e siamo di conseguenza membri di un’unica, grande famiglia.
Nessuno deve necessariamente convertirsi alla religione, nè credere in un’ideologia. Tutto ciò che dobbiamo fare è sviluppare le qualità umane positive. Il senso di responsabilità universale comprende tutti gli aspetti della vita moderna. Nella nostra epoca, ogni avvenimento importante che accade in una qualunque parte del mondo finisce con avere ripercussioni a livello planetario. Nel contesto di questa nuova interdipendenza, preoccuparsi degli interessi altrui è il miglior modo per assicurare a noi stessi un futuro politico.
Conosciamo il Dalai Lama
Nato nel 1935 in un villaggio nel nord est del Tibet, all’età di due anni venne riconosciuto come reincarnazione del XIII Dalai Lama Thubten Gyatso. Incoronato nel 1950, subì nello stesso anno l’invasione cinese. Nel 1954 il Dalai Lama fu a Pechino per negoziati con i capi cinesi Mao Zedong, Zhou Enlai e Deng Xiaoping, che si conclusero senza successo. Dopo un fallito tentativo di rivolta contro la Cina (aiutato dagli USA), il Dalai Lama fuggì il 17 marzo 1959, arrivò in India il 31 e si rifugiò a Dharamsala, dove risiede tuttora con il governo tibetano in esilio.
Nel 1989 Tenzin Gyatso ricevette il premio Nobel per la pace. Il 14 ottobre 2006, presso l’Aula Magna della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi Roma Tre, Tenzin Gyatzo ha ricevuto la laurea honoris causa in biologia, come riconoscimento per il suo interesse e il suo impegno per la scienza e in particolare per le discipline neurobiologiche.
Testimonianza raccolta da Gilles Van Grasdorff