Mai tornerò indietro di Melody Ermachild Chavis
Meena: una donna afghana che ha speso la vita per le donne del suo Paese
Meena è una donna eccezionale. Nata a Kabul nel 1956, Meena è una studentessa universitaria quando inizia a battersi contro l’occupazione sovietica e il suo governo fantoccio e a denunciare l’assenza dei più basilari diritti umani. Promuove marce di protesta e incontri pubblici, fonda una rivista, viaggia in due continenti per far conoscere la situazione in Afghanistan e organizza ospedali, scuole e laboratori di artigianato per donne e bambini rifugiati in Pakistan. Un impegno svolto con coraggio ed empatia assoluti, in un’esistenza sempre più clandestina, perseguitata, dolorosa, segnata anche dall’allontanamento forzato dai propri figli e dall’assassinio del marito, attivista politico lui stesso.
Nel 1987, i fondamentalisti e il KGB non riescono a scovarla in Pakistan e a ucciderla. Ma intanto il suo messaggio si è diffuso, amplificato da RAWA, associazione ormai nota in molti Paesi, che si è battuta contro il fondamentalismo, la misoginia, l’oscurantismo religioso, la povertà e l’ignoranza come strumenti di sopraffazione, utilizzando invece gli strumenti della non violenza: assistenza sanitaria, corsi di alfabetizzazione, riviste, Internet… e libri, come questo. Perché la pace è un diritto, e difenderla è un dovere.
Fu Meena a fondare RAWA, l’Associazione Rivoluzionaria delle Donne Afghane. Ha lottato fino alla morte per difendere un popolo oppresso e soprattutto la sua componente più inerme e calpestata: le donne e i bambini.
L’AUTORE
Melody Ermachild Chavis, già autrice di una biografia, vive a San Francisco, dove lavora come investigatrice privata, quando non gira il mondo per raccogliere materiale per i suoi libri e per il suo impegno come attivista a favore della pace e dei diritti umani.
RAWA è un’organizzazione attiva in Afghanistan per la difesa dei diritti umani e la promozione di giustizia sociale, che utilizza gli strumenti della non violenza contro ogni fondamentalismo, misoginia, oscurantismo religioso. Corsi di alfabetizzazione, assistenza sanitaria, accesso a riviste, Internet, libri diventano per Rawa strumenti per la difesa dei diritti di donne e bambini e per la costruzione di un futuro migliore per il popolo afgano.