Un tuffo nella luce di Gabriele Romagnoli
Benjamin Devereaux, detto Benny quando ancora qualcuno lo chiamava per nome, ha venticinque anni e vive da eremita a Manhattan in un attico con vista sulle Torri Gemelle
Anche se ha regolato la propria esistenza come voleva, con tutte le precauzioni per non soffrire mai più, non sorride. Anche se vive di rendita, non sorride. Per farlo c’è bisogno di qualcun altro e Benny ha scelto di non aver bisogno di nessuno. Quel che gli serve lo ordina al telefono o premendo tasti al computer. Così si procura il cibo. Così rifornisce il suo uniforme guardaroba. Così riceve a domicilio un nuovo cd, un nuovo dvd, un nuovo libro, ogni volta che il precedente ha esaurito la sua funzione ed è stato eliminato. Così soddisfa i desideri sessuali.
Così ha avuto ogni cosa che ha posseduto, compreso il telescopio con il quale spia, un piano al giorno, le vite degli altri nelle Twin Towers. I suoi genitori sono morti in un incidente d’auto. L’eredità è stata un biglietto vincente della lotteria. Cinque milioni di dollari. Con quelli, Benny vuole vivere dieci anni alla grande, per come lo può intendere lui, e poi sparire senza lasciare traccia né sofferenza. Se non andrà così è perché il caso è incontrollabile. E pure l’animo umano. Nessuno conosce il primo. Nessuno conosce l’animo di Benny. Nessuno conosce l’animo di Benny. L’unica a esserci andata vicino è stata Kim, un’escort coreana.
Ma le cose accadano quando devono accadere, non è possibile decidere il destino. L’apocalisse dell’11 settembre stravolge i suoi piani. La bolla di cristallo è andata in frantumi. Ora gli tocca la vita. Benny allora non si trasforma in un vendicatore, ma decide di amare gli assassini. Non perdonarli, ma diventare uno di loro.
Benny è convinto di aver trovato ancora una volta il modo di evitare il dolore. Benny che non è stato amato abbastanza. Non come avrebbe voluto, ma questo accade a tutti. Ma ancora una volta il destino beffa le sue illusioni. Perché quando perdi il tuo futuro cambi completamente. Benny capirà chi è veramente solo alla fine, con un atto di coraggio che lo porterà a scegliere il bene.
Un romanzo di solitudine e dolore, fede e redenzione.
Gabriele Romagnoli (Bologna 1960) ha pubblicato, tra gli altri, Navi in bottiglia (Mondadori 1993), L’artista (Feltrinelli 2004), Non ci sono santi (Mondadori 2006), Il vizio dell’amore (Mondadori 2007), Solo i treni hanno la strada segnata (Mondadori 2008).
Sembra un ottimo libro. Peccato che non posso inviarmi il nome, perchè mi intriga tanto