Zoya la mia storia di Zoya, John Follain e Rita Cristofari
Una giovane donna afghana racconta la sua battaglia per la libertà in nome di tutte le donne oppresse dai regimi totalitari islamici
In un crudo e toccante resoconto Zoya racconta la sua vita e quella delle donne del suo paese, l’Afghanistan, oppresso dall’invasione russa, dalle lotte intestine e poi dalle follie dei talebani, i feroci fondamentalisti musulmani.
La madre di Zoya dovette abbandonare gli studi quando il regime chiuse l’università alle donne, le insegnò la storia del suo Paese, le trasmise il valore del coraggio, l’amore per la democrazia e valori come la dignità umana per i quali è necessario combattere. Andata in Pakistan, Zoya si unì al movimento clandestino della Rawa, l’associazione rivoluzionaria delle donne afghane, il cui obiettivo è la lotta contro i soprusi, l’analfabetismo, la malattia e la miseria. Il suo è un inno alla libertà e alla speranza, che esorta a non dimenticare e a prendere coscienza di ciò che continua ad accadere.
Zoya aveva 11 anni quando i sovietici lasciarono l’Afghanistan, 14 all’inizio della guerra civile, 16 il giorno in cui i Mujaiddin uccisero i suoi genitori. Per amore della sua terra decise di andare in Pakistan dove entrò in contatto con il movimento clandestino della Rawa. Dal 1998 tornò molte volte clandestinamente in Afghanistan per aiutare le altre donne, organizzando scuole e assistenza medica.