Il battito nelle corde di Alessandro Mischi
Dai campi di gioco a quelli di concentramento
Patrizio è appassionato di tennis fin da bambino. È affascinato dal suono che fa la pallina quando colpisce la racchetta. Quel suono provoca in lui una reazione strana, è come una forte spinta a diventare campione nel suo sport preferito. Un sogno di gloria che lo affascina. Ma la Seconda Guerra Mondiale tronca il bel sogno e Patrizio passa dai campi da gioco a quelli di concentramento. Non più gioco ora, ma giornate di fatica, follia e orrore. E tuttavia anche nell’inferno della guerra incontra per caso un giovane che come lui adora il tennis: è una guardia tedesca, il nemico, quello che sta dall’altra parte, ma che con Patrizio trova una sintonia nel comune amore per il tennis. Lo sport sa creare spirito di unione e fratellanza e Patrizio trova un sostegno insperato in questo giovane amico-nemico. In un tentativo di fuga, però, Patrizio uccide proprio il giovane amico-nemico trafiggendolo con la baionetta e la baionetta fa lo stesso stock della pallina da tennis quando si conficca nel suo petto.
Per Patrizio è uno choc. Immediatamente decide di rinunciare al tennis per sempre: perché non vuole più battere nessuno, perché nessuno deve più soffrire a causa sua. La guerra finisce, Patrizio sopravvive, ma sono morti suoi sogni e la sua passione per il tennis: comunque giocare resta impossibile. Alla fine per Patrizio arriva la rinascita quando partecipa al torneo di Wimbledon del 1946: allora pone davvero fine alla sua guerra, rimediando al dolore del passato con un gesto di conciliazione tra gli uomini e le nazioni.
Questo libro non è solo frutto di fantasia ma riporta fatti in parte accaduti e ricostruiti in modo molto avvincente. Un romanzo sul senso della colpa e sulla guerra come contrario del gioco. Ma anche un inno allo sport e ai suoi valori. Mischi è riuscito a dare un tratto molto umano ai protagonisti senza oscurare la trama che mantiene sempre viva l’attenzione rendendo vivace la lettura.
Un romanzo originale e…prezioso: la prefazione è di un grande sportivo, Arrigo Sacchi.
L’AUTORE
Alessandro Mischi è giornalista professionista. Ha lavorato per “La Repubblica”, “L’Espresso”, l’ANSA, “Il Resto del Carlino”, “L’Europeo” e altri ancora. Dal 1995 è passato al giornalismo televisivo prima presso il Tg5, poi il Tg4 e, infine, nell’agenzia giornalistica NewsMediaset. Con Sandro Provvisionato, nel 1995 ha pubblicato Giustizieri Sanguinari (Pironti). Nel 1998 ha scritto l’instant book Guarire si può con il metodo Di Bella (Monduzzi).