Oligarchia di Marco Della Luna
Per popoli superflui
Con strumenti giuridici più o meno noti, in tutto il mondo, i poteri e la sovranità sono trasferiti ad organismi privati, politicamente e legalmente irresponsabili, che governano da sopra i parlamenti e i governi. Le istituzioni rappresentative, democratiche, sono lasciate senza poteri e senza mezzi, a svolgere il ruolo di capri espiatori e di mascheratura del governo profondo. Intorno a istituzioni sovranazionali e nazionali, come le banche centrali, il FMI, il WTO, il WEF, la stessa UE, leggi e trattati costruiscono un governo alternativo della società libero dagli impacci democratici, giudiziari e umanitari. La rivoluzione del XXI Secolo è che i popoli sono divenuti superflui e che la loro gestione assomiglia sempre più all’allevamento del bestiame – questo è il Leitmotiv del presente saggio.
La tecnologia e la finanza contemporanee, la riorganizzazione del potere politico-finanziario e tecnologico in centri sovrannazionali come nato, Fmi, Bce, onu etc., hanno reso superflui i popoli in quanto masse di produttori, consumatori, risparmiatori, combattenti, elettori legati a un territorio nazionale – gli stessi popoli che, fino a pochi anni fa, erano indispensabili alle singole oligarchie dominanti sui vari territori nazionali per preservare ed espandere il loro potere e le loro rendite.
Le conseguenze di tale superfluità sono vaste e radicali, anche in relazione al problema climatico ed ecologico. Esse aprono la via a riforme costituzionali e a operazioni di ingegneria (e chirurgia) sociale senza precedenti, di eccezionale interesse anche pratico per le loro ricadute sulla qualità della vita e sulle prospettive economiche, e che l’autore documenta ed esamina approfonditamente.
Particolarmente, la recessione economica globale e le pratiche finanziarie e bancarie che la producono sono rivisitate come un possibile strumento, assieme ad altri, per avviare a soluzione i problemi ecologici del pianeta dipendenti dall’esaurimento delle materie prime e dall’inquinamento industriale e civile ma anche come uno strumento per agevolare l’instaurazione di una struttura giuridica di governo globale e la sua accettazione, da parte delle nazioni, come unico mezzo per fronteggiare le grandi e incalzanti crisi globali, dal clima alle borse, dalla siccità alla fame. nel superamento dei confini e degli Stati nazionali si nascondono però gravi minacce per la popolazione generale, per i diritti fondamentali e le forme democratiche.
In questa ottica e proporzione, appaiono risibili gli spauracchi agitati oggi in Italia, dall’una e dall’altra parte, come minacce alla ”democrazia”: comunismo, berlusconismo, magistratura politicizzata, magistratura controllata, questione della libertà di stampa, etc.
Fonte: Arianna Editrice