Casa di bambola di Henrik Ibsen
Il fascino di autori senza tempo in pagine di grande letteratura
Casa di bambola è la storia di Nora, una donna generosa che per curare Torvaid, suo marito, vive una vita di compromessi e s’indebita con tale Krogstad. Per lunghi anni Nora lavora per estinguere il suo debito, ma non riesce a liberarsene. Il motivo? Lo stesso Krogstad che l’aiuta e nel contempo la ricatta, perché vuole ottenere una promozione nella banca di cui il marito di Nora è direttore.
Ad un certo punto il marito viene a conoscenza della situazione in cui si trova la moglie, ma invece di esserle grato per quanto ha fatto per lui, la sgrida aspramente perché teme che la vicenda possa nuocere alla sua reputazione. Torvaid si rivela così un uomo egoista, meschino, mediocre, che non merita il sacrificio di Nora, la quale peraltro decide di lasciarlo, per non vivere più una vita di compromessi e di ipocrisia.
Il comportamento del marito di Nora è il simbolo delle carenze di un istituto matrimoniale inserito in un contesto sociale dominato dal denaro, dal lavoro, dall’ansia di affermazione e poco attento ai rapporti interpersonali, paralizzando desideri e sentimenti che sono gli autentici valori della vita.