Chiedi alla polvere di John Fante
Arturo Bandini, vent’anni, inetto, poverissimo e spendaccione, bigotto e inconcludente, vive a Los Angeles, nella stanza di un alberghetto di infimo ordine, dove scrive ostinatamente racconti inseguendo un sogno: diventare un grande scrittore. Arturo Bandini è americano figlio di genitori italiani. Ma ad un certo punto nella sua vita entra una bruna americana di genitori messicani, Camilla Lopez, che lo coinvolge in un amore disperato e non ricambiato.
Arturo è tormentato da mille incertezze e passa da improvvise gioie a dolori atroci, ma sempre sostenuto da un’incrollabile fede nel proprio talento letterario. In effetti è capace di trasformare qualsiasi cosa gli capiti in materia da raccontare, e vive momenti di autoesaltazione. Solo alla fine, quando perde definitivamente Camilla, la letteratura passa in secondo piano e Arturo comprende finalmente il senso della vita. Inutilmente cerca di raggiungere Camilla seguendo la strada da lei seguita per andar lontano da lui. E scaglia il suo primo libro, finalmente pubblicato, verso il nulla del deserto Mojave. Con tutta la rabbia e la delusione per la perdita di un sogno di felicità.
Ora ironico, ora comico, ora lirico e tenero, ”Chiedi alla polvere” è il capolavoro autobiografico di John Fante che, nel 1939, anno d’uscita, gli valse molti importanti apprezzamenti. Ma la vera fama l’autore l’ha ottenuta dopo la sua morte, quando la sua opera è stata riscoperta in tutto ill mondo, facendo entrare il suo nome nel gotha dei grandi della narrativa americana del Novecento.