La casa ideale di Robert Louis Stevenson di Tullio Pericoli
Non sono pochi quelli che non riescono a trovare il loro habitat ideale, il luogo in cui vivere e lavorare serenamente
Questi personaggi si sentono quindi frustrati, non appagati, irrequieti: sensazioni molto vicine ad una patologia psicofisica. E quindi diventano dei nomadi senza fissa dimora finché non trovano la casa ideale. È il caso di Robert Louis Stevenson, un ”nomade” che ha giustificato il suo continuo girovagare proprio per la difficoltà di trovare il suo habitat ideale. E ha riportato le sue esperienze in un breve testo del 1884, in cui elenca con molta precisione le caratteristiche essenziali di questo luogo ideale, ma in realtà costruito con i frammenti di molti paesaggi visti e attraversati.
Tullio Pericoli ha deciso di girare con molta precisione, usando la voce narrante dello scrittore cui è da sempre più fedele, una sorta di microdocumentario per immagini apparentemente fisse. Per farlo ha scelto non a caso un formato che ricorda da vicino quello dei cinematoscopi, le scatole magiche antecinema, a cui si accostava l’occhio per vedere le figure fino a un attimo prima immobili che all’improvviso simettono in movimento. Chiunque impari ad usare questo piccolo oggetto leggero e misterioso prova le stesse sensazioni.