Operazione Inferno di Sarah Lovet
Los Angeles come l’antica Babilonia? Un gioco raffinatissimo e mortale animato dall’ossessione e da una lucidissima follia
Esplode una bomba al Museo Paul Getty e una scritta cita il secondo canto dell’inferno. Gli investigatori sospettano di John Dantes, uno scrittore originale, che in un suo libro denuncia il degrado urbano e morale della città, divenuta un inferno dantesco senza speranza di redenzione; un uomo ossessionato e quasi folle, che si espone di persona in azioni terroristiche. In base a questi presupposti Dantes viene arrestato. Ma quasi subito compare un misterioso personaggio che si firma M e, tramite Dantes, minaccia stragi e distruzioni, dando il via a un gioco mortale di attentati, sempre citando i gironi infernali e la corrotta Babilonia. Questo personaggio si rivela subito molto pericoloso. Ma chi è veramente?
Potrebbe essere Simon Mole, un grande amico di Dantes, ma Simon è morto. M invece è diabolicamente vitale e inafferrabile e riesce perfino a liberare dal carcere Dantes, portandolo con sé. Del caso viene incaricata Sylvia Strange, una specialista che cerca di tracciare un profilo psicologico del personaggio per entrare nella sua mente e decifrarne le intenzioni. E proprio Sylvia Strange ha l’intuizione decisiva: per M Los Angeles e Babilonia sono la stessa cosa. Infatti sovrappone le piantine delle due città per decidere dove colpire. Un gioco di altissimo livello, che solo una persona ossessionata e lucidamente folle può concepire.