Le piccole imprese sono autosufficienti e portano benessere e prosperità. Le grandi imprese fanno profitti grazie agli aiuti pubblici e a sempre più tasse e inquinamento.
Perché le tasse che paghiamo dovrebbero servire per sovvenzionare:
– la costruzione di imponenti svincoli autostradali a vantaggio di giganteschi centri commerciali?
– un aeroporto internazionale per trasportare la nostra pasta direttamente in Giappone?
– i logo delle merendine e di tanti prodotti distribuiti nelle scuole elementari per imparare a leggere?
– i treni ad alta velocità che altrettanto rapidamente deprimono i commerci locali?
– le dighe che allontanano dalle loro terre milioni di contadini verso anonime periferie urbane?
L’economia globale è presentata da imprenditori, politici e mass media come inevitabile e destinata a crescere, che lo vogliamo no. La globalizzazione è indicata come un destino ineluttabile dettato da ”leggi economiche” che si sottraggono all’intervento umano. Queste leggi favoriscono in modo naturale i grandi produttori rispetto ai piccoli, la produzione globale e centralizzata rispetto a quella locale e parcellizzata.
La verità è che l’efficienza della ”grande scala” è un mito interessato; ”grande” non significa ”meno caro” o ”più efficiente”. Oltre le apparenze, è chiaro che le concentrazioni produttive e commerciali sono il prodotto del supporto governativo attraverso agevolazioni e sovvenzioni dirette e indirette.
Questo volume si rivolge ad una percentuale dell’umanità altrettanto grande e libera di scegliere un modello economico diverso. È possibile rifiutare il centralismo sia delle economie sovvenzionate dallo Stato che delle grandi società capitalistiche.
Decentralizzazione significa ritorno a un equilibrio tra l’economia locale e la dipendenza dagli scambi internazionali, un equilibrio tra campagna e città, un equilibrio tra il bene delle comunità e i poteri di istituzioni anonime e lontane. Cambiare la destinazione del denaro delle nostre tasse è una via concreta per creare economie sostenibili, capaci di proteggere le diversità culturali e la ricchezza dei sistemi biologici.
economia e finanza etica