Il romanzo ”Fiume Pagano” è un giallo di cui Roma è protagonista con la sua storia, la sua bellezza, i suoi costumi ed i suoi personaggi.
Siamo nei giorni di carnevale. E proprio in quei giorni a Roma accadono cose strane, ovvero strani suicidi: clochard che si buttano giù dai ponti e affogano nel Tevere, indotti al suicidio da una misteriosa figura femminile, una donna velata che vuole restaurare il culto per la dea Vesta. I suicidi si ripetono e tutti i malcapitati hanno marchiato a fuoco sul petto alcune lettere latine, che sono sillabe di Animula vagula blandula, la poesia scritta in punto di morte dall’imperatore Adriano.
Si avviano a questo punto delle indagini condotte da un giornalista, Nemo Rossini, e da un maresciallo dei carabinieri, Quirino Vergassola. Ma un’altra persona partecipa alle indagini: Monica, una donna bella e ricca, che opera nel volontariato a sostegno dei senza tetto, soprattutto per cercare il padre, fuggito da casa quando ancora lei era piccola e diventato uno di quei diseredati. Combattuta fra due uomini, il portiere Claudio e Attilio, il capo della Brigata Coclite, diviene lei stessa protagonista, mentre Nemo Rossini e Quirino Vergassola continuano le indagini per conto loro.
Un racconto misterioso ambientato nelle zone più belle della Capitale, sulle sponde del Tevere e sui suoi ponti. Ma anche la fotografia attuale di una città che non ha tempo e che vive i problemi della società in evoluzione: storie di ”invisibili” clochard emarginati che scompaiono improvvisamente. Continui i colpi di scena che destano l’interesse del lettore stimolandone la lettura per scoprire il colpevole. Un’opera piacevole, con un pizzico di horror.
Lettura molto scorrevole ed avvincente. Sono andato alla ricerca di altri libri delle stesse scrittrici ed ho appena iniziato un romanzo storico: New York 1920, il primo attentato a Wall Street. In 2 giorni ho già letto 100 pagine e non vedo l’ora di finirlo.
Veramente brave.