Giacomo, un uomo semplice, che conduce una vita un po’ piatta: giornate che scorrono tutte uguali, con monotonia esasperante; abitudini che coinvolgono senza lasciare ricordi né emozioni. Una vita tranquilla in una metropoli fatta di lavoro, palestra, week-end con gli amici e qualche avventura. Una vita vissuta in superficie, con lo scopo preciso di non lasciarsi attraversare dagli eventi, di rimanere impassibili, lucidi e freddi. La vita di tutti i giorni senza emozioni né grandi né piccole e Giacomo l’accetta così com’è, senza approfondire, vivendo gli avvenimenti sempre rimanendo in superficie.
Ma un giorno qualcosa cambia: lungo il tragitto per andare in ufficio incontra sul tram una sconosciuta. Quel primo incontro è l’inizio di una serie di incontri che si ripetono per mesi, fino a quando lei se ne va lontano, in un’altra città. Ed è la fine di un sogno appena iniziato. Per la prima volta nella vita Giacomo decide di non rimanere in superficie e di inseguire quel sogno. Inizia così un gioco incredibile e coinvolgente, che s’interrompe all’improvviso e che porta i due al punto di voler scoprire se vale la pena, nella vita, giocare fino in fondo. Giacomo, questa volta, decide di fidarsi del suo istinto e di correre appunto per giocare fino in fondo, manifestando finalmente il suo romanticismo latente e malcelato.
L’amore, l’amicizia, il viaggio, i dubbi, le scelte, una dose di gioco e sana incoscienza: questi gli ingredienti del romanzo di Fabio Volo, che ancora una volta conferma un talento narrativo giunto alla maturità senza perdere la freschezza del linguaggio.