Due sono i personaggi di questo racconto: Kafka, un ragazzo di quindici anni molto maturo per la sua età e con un carattere molto deciso, e Nakata, un vecchio che però è ingenuo come un bambino. Insieme Kafka e Nakata si allontanano dallo stesso quartiere di Tokyo per andare a Taka-matsu, nel Sud del Giappone. Entrambi hanno un motivo per allontanarsi da Tokyo: il ragazzo, che ha scelto come pseudonimo Kafka, scappa dal padre, uno scultore geniale ma satanico. Il vecchio Nakata, testimone di un delitto nel quale è rimasto coinvolto contro la sua volontà, fugge abbandonando la sua vita tranquilla e le sue conversazioni con i gatti, dei quali parla e capisce la lingua.
Lungo il viaggio, Nakata scopre di essere chiamato ad una missione anche a prezzo della propria vita. Il vecchio e il ragazzo non viaggiano insieme, ma seguono percorsi paralleli, che poi inevitabilmente si sovrappongono. Superano entrambi molti ostacoli, fra nebbia, tempeste di sabbia e fulmini, ognuno con un proprio obiettivo. Quale sia questo obiettivo che cercano di raggiungere non lo sanno, ma certamente quell’obiettivo ignoto sarà il compimento del loro destino.