I luoghi tra estetica e filosofia
Attraverso la ricognizione, in senso geofilosofico, dei concetti di cui ci serviamo nella vita di ogni giorno, ma anche nella progettazione urbanistica e territoriale e nella discussione sociale e politica, oltre che nel discorso estetico e conservativo, l’Autrice abbozza una prima mappatura teorica dell’idea di luogo e di paesaggio. “Regione”, “territorio”, “ambiente”, “città”, “coltivazione”, “montagna”, “identità”, “bellezza naturale”, “educazione estetica” sono gli ideali lemmi di un catalogo concettuale ed operativo a partire dai quali le questioni dell’abitare sulla Terra nell’epoca della tecnoeconomia globalizzatrice vengono sottratte alle retoriche dell’ “ambiente”, del primato indiscusso dell’economia, della logica mondializzante così come della chiusura localistica.
Si ridisegna così a tutto campo l’orizzonte inevadibilmente singolare in cui il concetto estetico e geografico di paesaggio si articola in una dinamica complessa di tradizioni, simbolicità, segnature estetiche, economiche e rituali, sedimentazioni cifrate nella forma del territorio che ne fanno il volto più proprio di una cultura o di una comunità. Oltre il concetto vedutistico di paesaggio e quello pianificatorio di territorio, è possibile pensare i paesaggi come identità singolare dei luoghi e ineliminabile differenzialità della culture.
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