Il testo, senza soffermarsi sul concetto di sviluppo sostenibile, ormai fatto proprio da tutte le componenti sociali, mette in evidenza la necessità di perseguire un’ottica di equità intergenerazionale e intragenerazionale, ovvero il rispetto dei bisogni delle generazioni future ma anche di quelle attuali.
Mettendo a confronto le diverse interpretazioni del concetto di sostenibilità, viene posto l’accento sull’opportunità di incorporare valori etici, sociali e spirituali nelle attività antropiche, nei rapporti umani con la natura e l’ambiente, e sulla necessità di trovare la ”mediazione” tra teorie economiche che spingono allo sviluppo tal quale e quelle che auspicano sobrietà e decrescita.
Dall’analisi del marketing territoriale emergono i processi antropici che si verificano in una determinata area e che possono andare nella direzione della dissipazione di risorse, ma anche fortunatamente verso la valorizzazione e l’incremento delle stesse. Ed è propriamente individuando gli elementi caratterizzanti un territorio (risorse, attori e attività) e agendo su di essi che diventa possibile attuare strategie di interrelazione tra gli elementi stessi.
Nell’ambito della gestione del territorio e delle sue risorse è fondamentale la concertazione tra i portatori d’interesse, attraverso appositi strumenti come accordi di programma o protocolli d’intesa. Va in questa direzione ad esempio, l’adesione di alcuni distretti produttivi italiani alla registrazione e certificazione ambientale (polo tessile di Prato registrazione EMAS, distretto ceramico di Sassuolo ECOLABEL, ecc.).
Nella prima parte del libro, gli autori descrivono gli strumenti per la sostenibilità e la promozione del territorio partendo dal programma di azione dell’Unione europea, descrivendo il regolamento EMAS la sua applicazione e implementazione, i marchi ecologici nazionali e l’Ecolabel comunitario fino ai criteri ecologici applicabili ai servizi turistici.
La seconda parte del libro è dedicata a esperienze concrete di Laboratori territoriali di Ricerca-Azione. Viene descritta l’esperienza di Badia Calavena, piccolo comune nella Lessinia, in provincia di Verona, dove l’Amministrazione locale mettendo in atto il metodo partecipativo, ha dato impulso a una serie di progetti volti alla produzione di energia da fonti rinnovabili (pala eolica, minieolico, fotovoltaico, centrali a biomassa), ma anche alla realizzazione di una struttura polivalente finalizzata alla promozione del territorio, allo sviluppo di attività ricettive, alla formazione nel settore energetico, che anche spazio espositivo e laboratorio.
Altra esperienza descritta riguarda il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e il disciplinare Carta Qualità cui tale Ente ha dato vita.