Protagonisti di questo romanzo Fausto Meani e l’antropologo Elio Usuelli, suo maestro.
Settant’anni dopo lo schianto del dirigibile ”Italia”, Elio Usuelli scopre che il padre aveva fatto parte, in segreto, di quella sfortunata spedizione. Perché lo aveva tenuto nascosto per così tanto tempo? Elio, naturalmente, si pone mille interrogativi, si domanda perché il padre sia andato al Polo e oltretutto perché non gliene abbia mai parlato. Aiutato da Fausto, suo assistente ed allievo, Elio inizia le ricerche sul padre. Fausto, nonostante la vecchia fobia per il viaggio che si porta dietro fin dall’infanzia, aiuta il suo maestro con entusiasmo, mentre Elio procede nelle ricerche con una certa apatia.
Alla fine Fausto scopre il mistero grazie a Svava, una donna di cui si innamora perdutamente. Sfortunatamente anche Elio ne è innamorato e così allievo e maestro arrivano ad azzuffarsi per lei fino a perdere i tratti che li distinguono. Un amore non corrisposto per entrambi spinge alla rottura i due amici, che però alla fine riprendono il viaggio al Circolo polare artico sulle tracce di Celestino Usuelli. E qui, dopo varie scoperte, si arriva alla scioccante verità: il padre aveva costruito un mito per coprire i propri misfatti.