La fede nel progresso ci possiede a tal punto da sembrarci inconcepibile non andare avanti.
Siamo saliti su un bolide che sembra non aver più né marcia indietro, né freno, né conducente. Il suo motore? La mondializzazione liberale. Il suo obiettivo? La mercificazione del mondo.
I suoi effetti? La crisi di mucca pazza, gli orrori degli organismi geneticamente modificati, l’instabilità economica, il surriscaldamento della terra, i terribili attentati all’ambiente.
Quest’opera, di eccezionale varietà e ricchezza, riunisce alcuni tra i più grandi specialisti mondiali delle materie trattate.
Studia i differenti processi della mondializzazione e il suo impatto su vari aspetti della vita: aggravamento della povertà e dell’esclusione, smantellamento delle economie locali, omogeneizzazione culturale, minacce agli ambienti naturali, alla salute, alla diversità biologica, ai processi democratici, nonché all’indipendenza dei paesi, a causa del neocolonialismo veicolato al contempo dalle multinazionali e da istituzioni come il FMI, la Banca mondiale o il WTO.
Un libro fondamentale che ha il valore di una presa di coscienza; infatti è urgente, se non vogliamo rischiare la grande implosione, rimettere l’economia là dove sarebbe sempre dovuta restare: al servizio dell’uomo.
Edward Goldsmith è il fondatore della più importante rivista europea di ecologia, The Ecologist. Co-fondatore, insieme a Jerry Mander dell’International Forum on Globalization, ha scritto moltissimi libri di fama internazionale.
Jerry Mander, autore di diversi bestseller, è insegnante al Nonprofit Public Media Center di San Francisco e dirige la Foundation for Deep Ecology. La prefazione è curata da Serge Latouche, professore all’Università di Paris XI e nome di spicco tra i pensatori critici della civilizzazione occidentale legati all’antiutilitarismo.
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