Protagonista un uomo che si trasferisce fin da ragazzo in Argentina per amore.
Quando gli ammazzano la moglie inizia una furiosa lotta clandestina contro la dittatura. Ma ad un certo punto si accorge di rischiare la vita e scende in fondo all’America per mettersi in salvo. Purtroppo si accorge che il suolo che ha toccato non è il fondo delle ultime terre, ma il culmine delle prime. Quindi deve ancora lottare per raggiungere la vetta. Solo dopo molti anni, in Italia, ritrova l’amore: per una donna, ma anche per la natura. Impara l’arte del giardiniere, capisce gli alberi e la solitudine.
Un africano immigrato gli insegna che il futuro è pieno di avvisi e che la gratitudine ”sta tra un coltello e i fiori”. E così il nostro protagonista si butta alle spalle un pesante passato per vivere solo il presente.
Erri De Luca ci parla di cosa significa vivere con un passato che pesa alle spalle e rimanere, contemporaneamente, “un uomo senza un verbo rivolto al passato che, come l’amore, possiede solo il tempo presente”. Come il protagonista del libro, scopre e fa scoprire “il rovescio geografico del mondo: quando il Sud non è il fondo delle ultime terre, ma il culmine delle prime. Il cappello, non le scarpe, del mondo.