È la storia di due amori difficili e impossibili: l’amore puro di Vladimir per la bellissima Zinaida e la torbida passione di Muzio per Valeria, sposata con Fabio.
Muzio vuole strappare Valeria al marito, ma Valeria lo respinge perché innamorata del marito. Inutilmente Muzio ricorre alla magia nera appresa in Oriente per conquistarla. Valeria è irremobibile. Il racconto di due amori vissuti in ambienti diversi, che ci conducono dalla campagna russa nella prima metà del XIX secolo all’intrigo della corte di Ferrara ai tempi dell’Ariosto. Ma in entrambi i casi il vero protagonista è l’amore in tutte le sue possibili espressioni: dall’amore quale sogno, sentimento, crescita spirituale all’amore-passione che tutto travolge e distrugge.
L’AUTORE
Ivan S. Turgenev Ivan Sergeevič Turgenev (1818-1883) fu, nella seconda metà dell’Ottocento, lo scrittore russo più conosciuto e apprezzato in Europa occidentale. Fu amico di Flaubert, Zola, Auerbach e James. Tra le sue opere: Andrej Kolosov (1844), Pane altrui (1848), Memorie di un cacciatore (1852), Mumu (1854), Un angolo tranquillo (1855), Rudin (1856), Un nido di nobili (1859), Alla vigilia (1860), Primo amore (1860), Padri e figli (1862), Fumo (1867), Acque di primavera (1872), Il canto dell’amor trionfante (1881), Klara Milic (1882), Poesie in prosa (1882).T. ottenne un grandissimo successo con i racconti della raccolta Zapiski ochotnika (“Memorie di un cacciatore”, 1852), un vero e proprio atto d’accusa contro la servitù della gleba. Altrettanto successo ebbero i lavori scritti dopo il trasferimento a Parigi, quali Dvorjanskoe gnezdo (“Un nido di nobili”, 1859) e Otcy i deti (“Padri e figli”, 1862), tutti accolti con successo e interesse, ma che al tempo stesso suscitarono polemiche per il fatto che ad essi venne attribuito, al di là delle reali intenzioni di T., un messaggio ideologico sulla società russa del tempo.