Storia di un giovane prestigiatore, erotomane, dislessico e disadattato
L’adolescenza è forse la stagione più bella della vita, ma certamente anche la più ingrata. È una fase di transizione, in cui la persona non è più un bambino ma neppure un uomo o una donna con tutte le esperienze, brutte o belle, che poi regala la vita stessa e che, comunque, aiutano a destreggiarsi nelle varie situazioni. È anche una stagione un po’ strana, in cui si può avere l’amore di tutta la famiglia, ma non si riesce a vincere la sensazione di essere soli contro tutti. È il caso del protagonista di ”Un bravo ragazzo” il romanzo esordio di Giampaolo Morelli (l’attore reso famoso dalla serie televisiva l’Ispettore Coliandro), nel quale sono in primo piano le incertezze proprie di questa età.
Raimondo Ricci, carino, curvo, dinoccolato e timido, è un adolescente di buona famiglia, ma molto sfortunato, soprattutto per il fatto di avere avuto in dono da madre natura un corpo goffo. Ed è questa forse la causa prima del suo disagio interiore, del suo profondo senso di solitudine. Per il resto è un ragazzo come tanti, alle prese con la scuola, gli ormoni impazziti, la cotta per la più carina della scuola, le fantasie (non proprio caste) che occupano il 99% dei suoi neuroni, i sogni di riscatto e rivalsa.
A sedici anni vive tutte le aspettative e i tormenti dell’adolescenza: le “ingiustizie” degli adulti, i professori che lo fanno sentire una vera nullità, i genitori che gli impongono umilianti ripetizioni pomeridiane, i continui paragoni con gli altri. E da queste ”ingiustizie” Raimondo si difende con divertenti sogni a occhi aperti in cui protagonista è il sesso. Però c’è qualcosa in cui è bravo: i giochi di prestigio. E, galeotto un divertente gioco di prestigio, una ragazza si accorge di lui.
L’AUTORE
Giampaolo Morelli (l’attore reso famoso dalla serie televisiva l’Ispettore Coliandro) esordisce con un romanzo che fa luce sulle incertezza di questa età a volte splendida, più spesso difficile. Con ”Un bravo ragazzo”, divertente e scanzonato, ricco di elementi autobiografici, dimostra il suo talento anche in campo editoriale.