Gli scritti di Aldo Moro dalla prigionia e l’anatomia del potere italiano.
Un documento tra memoria difensiva e testamento morale trent’anni dopo.
Dopo oltre trent’anni dal rapimento e dalla morte di Aldo Moro, il cosiddetto memoriale, in duecento quarantacinque fotocopie, riproduce gli autografi dell’interrogatorio a cui il prigioniero fu sottoposto dalle Brigate rosse e alcune riflessioni da lui elaborate durante il sequestro. Il memoriale è scritto di pugno da Aldo Moro durante la prigionia e reso pubblico in tre momenti ben distinti – a Roma, a sequestro in corso e a Milano, nel covo brigatista di via Monte Nevoso, prima nel 1978 e poi nel 1990 -, è stato al centro di speculazioni, delitti, ricatti, conflitti tra poteri, episodi inquietanti e quesiti ancora aperti.
Il memoriale è stato al centro di una rete di delitti, ricatti, conflitti tra poteri legittimi e non, che ha coinvolto alcuni tra i protagonisti della storia repubblicana e molti dei suoi snodi più inquietanti: dal generale Dalla Chiesa ad Andreotti, da Gladio alla P2, dai servizi segreti alla banda della Magliana, dall’omicidio del giornalista Pecorelli ai brigatisti Moretti, Gallinari, Senzani e Fenzi.
Questo libro sul ”CASO MORO” vuole essere la risposta ai molti interrogativi rimasti senza risposta: perché le BR non lo resero mai pubblico? I dattiloscritti rinvenuti nel covo brigatista di via Monte Nevoso nel 1978 da chi furono censurati? Perché dovettero passare dodici anni prima che nello stesso covo fosse scoperto un nascondiglio da cui emersero numerose fotocopie degli autografi di Moro? E dove è finito il manoscritto originale? E cosa vi era scritto?
Un enigma italiano da decifrare. Uno spaccato del sessantennio repubblicano che rivela i segni di una sanguinosa e decennale lotta di potere, in cui la politica, le ambizioni personali, la criminalità e gli affari si intrecciano con la crisi della Repubblica. Le risposte che restituiscono l’intera vicenda alla logica intrinseca della lotta politica italiana degli anni Settanta e oltre.
L’AUTORE
Miguel Gotor (Roma, 1971) insegna Storia moderna all’Università di Torino. È stato borsista della Fondazione Michele Pellegrino e della Fondazione Luigi Firpo e fellow presso «Villa I Tatti. The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies». Si occupa di santi, eretici e inquisitori tra Cinque e Seicento e ha pubblicato, tra l’altro, I beati del papa. Inquisizione, santità e obbedienza in età moderna (2002), Chiesa e santità nell’Italia moderna (2004). Per Einaudi ha curato il volume Lettere dalla prigionia di Aldo Moro, con cui ha vinto il premio Viareggio per la saggistica nel 2008. Per Einaudi ha inoltre pubblicato Il memoriale della Repubblica. Gli scritti di Aldo Moro dalla prigionia e l’anatomia del potere italiano (Passaggi, 2011).