Si può guarire? Forse. Ma di sicuro si può curare. Il segreto è tutto qui.
Sylvie Ménard, un’oncologa malata di cancro: chi meglio di lei può sapere cosa l’aspetta?
Ma quando, il 26 aprile del 2005, le viene diagnosticato un mieloma multiplo, pur consapevole della lunga e difficile strada da percorrere e soprattutto degli esiti incerti di qualunque terapia, il suo primo pensiero non va al suo calvario futuro, ma ai propri cari e ai suoi amici, ai quali non sa come comunicare la notizia. Certo, anche lei, come tutti, quando viene informata della sua malattia, in un primo momento si sente impaurita, smarrita, disperata. Ma lei non èsoltanto un medico e un’esperta, lei è anche e soprattutto una donna coraggiosa che intende combattere contro un male subdolo che difficilmente perdona.
Sylvie Ménard è, infatti, una delle più importanti ricercatrici nel campo della lotta contro il cancro: conosce perfettamente la malattia, ne riconosce le numerose e insidiose forme. Ed è direttore del reparto di oncologia sperimentale dell’Istituto Nazionale Tumori. Una vita trascorsa tra laboratori e convegni internazionali nel quotidiano tentativo di arrivare ad una terapia efficace le ha insegnato tante cose. Ma dalla sua personale esperienza ha imparato ancora di più. Ha imparato soprattutto che sapersi malata è certamente terribile, ma se si è capaci di gioire della propria buona salute finché c’è e si ha voglia di vivere fino in fondo e con ottimismo il tempo che resta, certamente si affronta meglio la lunga strada che porta alla guarigione o…alla fine.
Con questo spirito di ”autodifesa” Sylvie inizia l’itinerario di esami, chemioterapie, ricoveri con il quale la medicina tenta di allungare la vita ai malati di questo terribile male. Da medico, sa cosa la aspetta, è in grado meglio di ogni altro di compiere le difficili scelte sulle terapie, i luoghi di cura, gli specialisti da consultare. Conosce le alternative e le possibilità, ma vive il suo dramma serenamente. Infatti sa che dal mieloma non potrà mai guarire, ma non rinuncia a curarsi, a coltivare il proprio giardino, a sorridere.
”Si può curare” è il racconto intimo delle difficoltà di una donna di fronte alla malattia, è la riflessione di una scienziata fra le più competenti nel campo della ricerca contro il cancro, con l’obiettivo primario e generoso di aiutare tutti i pazienti, e chi vive e soffre con loro, ad affrontare il loro dramma e di spiegare ai medici e ai ricercatori cosa significa stare dalla parte del malato.
L’AUTRICE
Sylvie Menard, 61 anni, parigina e laureata alla “Sorbona”, è una “ricercatrice oncologica” che da 40 anni lavora in Italia per trovare “cure anti-cancro”. In una delle “eccellenze scientifiche italiane”, l’”Istituto dei Tumori” di Milano, è stata allieva di Umberto Veronesi ed è stata Direttrice del “Dipartimento di Oncologia Sperimentale”. Oggi è in pensione, ma collabora sempre con l’ospedale. Il 26 Aprile del 2004, a seguito di un malore, le venne diagnosticato un tumore al “midollo osseo” da cui non si guarisce.