Cindia, la Cina e l’India: l’aggregato delle due nazioni con il numero più elevato di popolazione.
In totale, Cindia e i suoi paesi satelliti sono cinque volte la popolazione dell’intero continente europeo inclusa la Russia, otto volte l’Unione europea allargata a 25 membri, 13 volte gli abitanti degli Stati Uniti. Con queste credenziali Cindia si prepara a riconquistare il posto appartenutole per millenni: quello delle due civiltà più antiche, più ricche, più avanzate nel corso della storia del mondo. E infatti, dopo una parentesi di decadenza, riemergono oggi due universi che hanno un passato di 5000 anni e una tradizione storica che neppure gli europei conoscono. Ma non solo. Cindia è il nuovo centro del mondo, che ha nelle mani il futuro dell’umanità.
Cina e India, insieme, hanno tre miliardi e mezzo di abitanti, che sono più giovani di noi, lavorano più di noi, studiano più di noi, ma guadagnano meno di noi: i poveri non si contano. Ma hanno numerosi premi Nobel per la scienza e arsenali nucleari che noi non abbiamo. Cina e India sono due nazioni che per lungo tempo hanno raggiunto il primato nella scienza e nella tecnica, sono state la culla delle grandi religioni e di importanti filosofie laiche e si sono distinte anche nel campo dell’arte con opere che sono veri tesori del genio artistico asiatico.
Ebbene, tutte premesse che consentono alla Cindia di oggi di avere nelle mani il destino del mondo. Cina e India oggi stanno vivendo un’incredibile situazione di sviluppo economico e sono ben inserite nel moderno processo di emancipazione attraverso il quale stanno superando loro i lunghi secoli di silenzio, sfruttamento, subordinazione alle potenze occidentali, il lungo periodo di decadenza dopo gli splendori iniziali di civiltà millenarie e le loro conquiste nella scienza, nella tecnica, nell’arte, nella religione, nella filosofia.
Ed è per questo che si arriva ad una conclusione forse azzardata e ad un interrogativo legittimo: tutto il meglio e tutto il peggio dipende veramente da loro? Le speranze di progresso, i rischi di catastrofi, il riscatto dalla miseria, la guerra all’inquinamento, la libertà o la repressione, la salvezza o l’orrore, il futuro del mondo, in sintesi, dipende da Cindia, ovvero da Cina e India, ovvero dalla ricetta cinese o da quella indiana?
Il futuro del mondo dipende dal vincitore: Cina o India? Oppure Cindia, il grande impero nascente?
L’AUTORE
Federico Rampini, corrispondente da Pechino della “Repubblica”, ha esordito come giornalista nel 1979 scrivendo per “Rinascita”. Già vicedirettore del “Sole 24 Ore” e capo della redazione milanese della “Repubblica”, editorialista, inviato e corrispondente a Parigi, Bruxelles, San Francisco, ha insegnato alle università di Berkeley e Shangai. È autore di numerosi saggi, tra cui Le paure dell’America (Laterza 2003), Tutti gli uomini del presidente. George W. Bush e la nuova destra americana (Carocci 2004) e San Francisco – Milano (Laterza 2004). Per Mondadori ha pubblicato Kosovo (1999, insieme a Massimo D’Alema), Il secolo cinese (2005), L’impero di Cindia (2006), L’ombra di Mao (2007), La speranza indiana (2008) e, con Carlo De Benedetti, Centomila punture di spillo (2008). Nel 2005 ha vinto il Premio Luigi Barzini per il giornalismo e il premio Saint Vincent (2006).