“Ricucire la vita” non è un romanzo, non è un racconto, è sì un racconto ma di un travaglio fisico e psicologico vissuto dall’autore in prima persona.
È l’uomo Ugo Riccarelli, non lo scrittore che scrive una vera e propria esperienza di vita, la sua personale esperienza. È una testimonianza nella quale è evidente l’intenso dolore e la fatica di riparlarne. Perché Riccarelli ha subito a suo tempo un trapianto di polmoni e di cuore e racconta la sua amara esperienza solo perché possano trarne giovamento coloro che come lui avranno bisogno di un trapianto.
Egli torna a parlare di trapianti solo dopo aver scoperto una realtà che apre nuovi orizzonti a chi ha bisogno di un trapianto: al centro d’eccellenza ISMETT di Palermo ha scoperto che oggi per sottoporsi ad un trapianto non bisogna più recarsi all’estero, perché oggi anche qui in Italia è possibile trovare una nuova vita, anzi ”ricucire la vita”, come dice il titolo.
Riccarelli, con questo saggio intriso di umana sofferenza ma anche di stimolo e incoraggiamento per chi legge e per chi soffre, ci consente di scoprire che un trapianto non è solo un’operazione chirurgica, ma che anzi l’atto chirurgico in sé è solo l’atto finale di tutto un percorso molto più complesso, in cui sofferenza e allegria, vita e morte, dolore e speranza si alternano in un mix irreale in cui tutto sembra possibile e impossibile nello stesso tempo. Un’esperienza davvero molto difficile da comprendere per tutti coloro che non l’abbiano vissuta e…superata.
E alla sua personale storia di sofferenza s’intrecciano le storie che accanto a lui hanno percorso lo stesso cammino, a volte bypassandolo a volte no. Non a tutti succede di poterne parlare a posteriori. Tanti ne sono stati travolti. Tutto questo ci racconta Ugo Riccarelli in “Ricucire la vita”, in cui la sua storia personale e le storie dei singoli s’intrecciano in un’unica grande storia che esplora il senso della vita stessa.
L’AUTORE
Ugo Riccarelli, nato a Ciriè (Torino) nel 1954 da famiglia toscana, da anni si occupa di promozione culturale e attualmente collabora con il Teatro di Roma. Ha pubblicato Le scarpe appese al cuore (Feltrinelli, 1995, Mondadori, 2002); Un uomo che forse si chiamava Schulz (Piemme, 1998), premio Selezione Campiello e, nelle traduzioni francesi, Prix Wizo 2001; Stramonio (Piemme, 2000, Einaudi, 2009); Il dolore perfetto (Mondadori, 2004), premio Strega 2004; Un mare di nulla (Mondadori, 2006); Comallamore (Mondadori, 2009); La repubblica di un solo giorno (Mondadori, 2011), oltre alle raccolte di racconti L’angelo di Coppi, Pensieri crudeli e Diletto.