Rifiutare ogni regola, vivere senza denaro, rischiare la vita per vivere la libertà.
Protagonista di questo libro è Baba Cesare, l’asceta italiano che si è avvicinato al mondo dei sadhu indiani: una scelta consapevole di vita e la ribellione a un’esistenza senza significato. Ha rinunciato a tutto per vivere libero nella giungla, in una grotta, dormendo sul pavimento, bevendo l’acqua quella del fiume, cibandosi di offerte spontanee. Baba non vuole altro che vivere libero, senza compromessi, povero ma libero da ogni schiavitù.
Ma prima di costruire il suo ashram tra le antiche rovine di Hampi, oggi meta di pellegrinaggi e centro di devozione, Baba Cesare ha vissuto una vita non proprio secondo le regole.
Era un giovane completamente fuori dai normali schemi sociali, immerso a fondo nella controcultura hippie. La sua vita era quanto mai variabile: un giorno pittore alternativo a Torino, un altro giorno moderno bohémien nel paradiso psichedelico di Goa e sempre un uomo molto sensibile al fascino femminile.
Ha trascorso la sua esistenza tra profano e sacro, buttandosi a capofitto nelle più varie esperienze, con la consapevolezza che il senso della vita non viene dal bene o dal male, ma va al di là delle proprie scelte e della propria volontà.
Ma ad un certo punto di questo suo cammino una scelta che ha cambiato completamente la sua vita: ha deciso di rinunciare a tutto, non vuole possedere niente. E vive eseguendo a volte riti che scandiscono la giornata secondo i ritmi della natura, parla poco ma sa ascoltare molto. E quando sorride è perché comunica con il divino. È questo che lui cercava: un percorso spirituale attraverso il quale ritrovarsi e ritrovare il senso della vita.
Ed è per vivere appieno questa sua libera scelta che si è ribellato ad un ruolo sociale stabilito e non scelto e si è avvicinato al mondo dei sadhu indiani. Attraverso un percorso avventuroso dall’India alla Turchia, all’Iran, all’Afghanistan, al Pakistan, Baba Cesare, un uomo assetato di vita e di sapere, ci conduce fino a oggi, alle nazioni chiuse e blindate dei nostri tempi.
L’AUTORE
Folco Terzani, quarantadue anni, scrittore e documentarista, è nato a New York e cresciuto tra Singapore, Hong Kong, Pechino, Tokyo, Bangkok e Nuova Delhi, seguendo gli spostamenti del padre attraverso tutto il continente asiatico. A Pechino ha frequentato le scuole pubbliche, si è laureato in Lettere Moderne a Cambridge e ha frequentato la New York University Film School. Ha lavorato per quasi un anno alla Casa dei Morenti di Madre Teresa di Calcutta, esperienza dalla quale ha tratto il documentario Il primo amore di Madre Teresa. Nel libro La fine è il mio inizio (Longanesi 2006), ha raccolto le sue ultime conversazioni con il padre Tiziano, a partire dalle quali ha poi scritto la sceneggiatura dell’omonimo film.