Questo romanzo, che inaugura il nuovo ciclo del commissario Ricciardi, ci riporta al Natale 1931, ad un’immagine di ordine e felicità che è però solo apparente ed imposta dal regime fascista, ad una città festosa perché c’è la prima di Natale in casa Cupiello. Ma dietro tutta quella facciata di allegria e spensieratezza c’è solo povertà e disperazione e il pericolo sempre in agguato.
”Per mano mia. Il Natale del commissario Ricciardi’‘ è un thriller pubblicato da Einaudi e ci rivela un altro squarcio della vita italiana all’epoca del fascismo, utile a chi non ha dimenticato e a chi non conosce ancora le drammatiche verità che si nascondevano dietro le quinte, dietro una facciata di falso perbenismo e di apparente benessere, al di là di una scenografia ben congegnata da esperti della delinquenza in veste di gentiluomini. Dietro tutto questo c’è il delitto…commissionato o dettato da motivi personali. Il partito magari non c’entra…
Il romanzo racconta di un delitto, appunto, avvenuto in un ricco appartamento vicino alla spiaggia di Mergellina, dove vengono trovati i cadaveri di un funzionario della Milizia, Emanuele Garofalo, e di sua moglie Costanza. La scena del delitto: una donna sgozzata con un solo colpo di lama, quasi sull’ingresso; un uomo trafitto nel letto con oltre 60 coltellate, che rivelano colpi inferti con forza diversa: quindi l’assassino non è uno solo, ma ha dei complici; a terra c’è una statuina in frantumi di San Giuseppe, patrono dei lavoratori. La figlia non c’è, è a scuola e perciò si è salvata.
Sulla scena del delitto arriva il commissario Ricciardi, che ha un triste dono: vede e sente i morti ammazzati, ascolta le ultime frasi della coppia in verità non troppo chiare e quindi non spiegano nulla. Per il commissario inizia una lunga corsa contro il tempo, attraverso le vie di Napoli, per arrivare a scoprire la verità. Ma non è solo in questa complicata indagine: come sempre gli è vicino il fidato brigadiere Raffaele Maione.
Girando tra le casupole dei pescatori che vivono nella più nera miseria e negli ambienti all’avanguardia della Milizia fascista, Ricciardi e Maione scoprono una città sempre più ambigua, dalla doppia personalità e sempre in conflitto. E vengono a scoprire che Di Girolamo è stato promosso centurione perché ha segnalato un’attività di contrabbando con i pescherecci e che la statuina di san Giuseppe è stata gettata a terra e frantumata di proposito. Il che lascerebbe pensare che il movente del delitto sia stata una questione di lavoro. Ma la verità viene scoperta in seguito anche se attraverso altro sangue e altre vittime.
L’AUTORE
Maurizio de Giovanni (Napoli 1958) ha pubblicato con crescente fortuna da Fandango Libri il primo ciclo del commissario Ricciardi, ambientato nella Napoli del fascismo e composto da Il senso del dolore. L’inverno del commissario Ricciardi (2007), La condanna del sangue. La primavera del commissario Ricciardi (2008), Il posto di ognuno. L’estate del commissario Ricciardi (2009), Il giorno dei morti. L’autunno del commissario Ricciardi (2010). La serie è tradotta con successo dalla Suhrkamp in Germania, da Payot & Rivages in Francia, da Lumen e La Campana in Spagna. Per Einaudi, nel 2011, ha pubblicato Per mano mia. Il Natale del commissario Ricciardi (Stile Libero Big), con cui inizia il ciclo delle festività, sempre ambientato a Napoli. Con Einaudi ha pubblicato ”Per mano mia. Il Natale del commissario Ricciardi”.