La guerra in Ucraina ha dato il via ad un’escalation di conflitti che pensavamo fossero ormai raccontati solo nei libri di storia. Dopo la pandemia il mondo è caduto nuovamente nella vergogna più grande dell’umanità – La Guerra – seppur in Ucraina c’erano conflitti già da un po’ di tempo. Quello che invece va ormai avanti da oltre 70 anni è la diatriba tra Israele e Palestina. Nel territorio Palestinese sono rimaste macerie e resti del culmine più vergognoso che questo storico conflitto potrà mai ricordare. Alessandro Di Battista racconta già da anni quello che avviene in quella terra, tra ospitate televisive e dibattiti politici, si batte da sempre per i diritti dei palestinesi un popolo cacciato dalla sua terra a suon di bombe ed il tutto nella quasi totale indifferenza del mondo, che anzi, quasi giustificherebbe Israele, uno stato che ormai a tutti gli effetti si è macchiato di crimini contro l’umanità. In Scomode Verità, libro scritto da Alessandro, si prova a raccontare tutto quello che la tv non ci racconta, che omette quasi volontariamente. Potete acquistarlo da Amazon cliccando qui al costo di 15 euro (prezzo pieno) e viene già segnalato come il più venduto in classifica.
La Descrizione
“Israele è una democrazia e ha il diritto di difendersi“. Questa è la puerile argomentazione utilizzata da buona parte di politici e giornalisti per affrontare il conflitto in Palestina. Chiunque osi raccontare quel che è avvenuto negli ultimi decenni viene descritto come filo-Hamas, come un giustificazionista. Stesso schema utilizzato dalla propaganda del blocco occidentale alla vigilia dell’intervento in Afghanistan quando chi si opponeva a quella guerra veniva descritto come filo-talebano. Per non parlare della narrazione bellicista portata avanti dal sistema politico e mediatico d’establishment sulla guerra in Ucraina. Chi chiedeva un negoziato, chi era contrario all’invio di armi, chi ricordava i morti dal 2014 al 2022 veniva insultato: “putiniano d’Italia, collaborazionista del Cremlino, pacifinto”. Mai abbiamo assistito ad un appiattimento politico e culturale come quello che caratterizza i nostri giorni. Il pensiero critico va disinnescato. Il dissenso (anche quando è maggioritario nel Paese) va denigrato. La Storia non va considerata. Eppure c’è stato un tempo in cui la politica non aveva così paura di prendere posizione, un tempo in cui gli intellettuali erano pronti a schierarsi, un tempo in cui atlantismo ed europeismo erano cose diverse. Un tempo in cui il conformismo esisteva sì, ma non ne eravamo circondati al punto da non poter più respirare. Prefazione di Piergiorgio Odifreddi.