Il sangue di Montalcino di Giovanni Negri
Un’indagine del commissario Cosulich
Irrompe nella narrativa gialla italiana il primo detective che indaga nel mondo del vino, il commissario Cosulich, astemio
Tra maliarde francesi, vecchi luminari, avvenenti produttrici, nobili decaduti, scaltri manager e affaristi spregiudicati, scopriamo che un enologo nasconde molti più segreti di quanti ne possiamo immaginare. Roberto Candido, enologo di fama mondiale, è stato trovato ucciso nell’abbazia di Sant’Antimo, tra le vigne di Montalcino, sotto un antico affresco con san Cristoforo. A indagare è chiamato il taciturno e colto commissario Cosulich al quale tocca una bella gatta da pelare. Perché se c’è un winemaker assassinato, e se accorre la stampa nazionale e persino la Cnn, la faccenda è piú grossa di quanto sembri. È un complicato giallo di vino, con troppi interessi di mezzo, non sempre puliti. Ma è anche un giallo divino, perché forse Candido si era imbattuto in cose proibite e sacrileghe. Una verità sepolta nel cuore piú profondo della terra. Una verità che risale a tempi molto lontani, quando nei più antichi giardini cresceva la Prima Uva.