Gli occhi degli alberi di Andrea Sciffo

Gli occhi degli alberi di Andrea Sciffo

Teniamo tra le mani questo libro: è un oggetto di un certo peso, che ripaga l’impiego di carta e giustifica l’offerta di pasta cellulosa da parte di alberi (inconsapevoli? forse no…)

Il protagonista del racconto continuamente interrotto e riscritto su fogli/foglie, ma unitario come il ramo che si dirama in branche minori senza perdere identità, non sono tanto ”gli occhi degli alberi” secondo quanto afferma il titolo o la bella foto in copertina: è piuttosto l’immaginazione al femminile di un’autrice che si pone all’ombra della grande tradizione verdeggiante degli scrittori arborei. È in ottima compagnia: solo a guardare nel ‘900, trova compagni Herman Hesse, Jean Giono, Mario Rigoni Stern e quel J.R.R. Tolkien che va conosciuto a partire dal bel saggio di Vito Fascina Alberi e miti (WIP Edizioni, Bari, 2007).

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Che la festa cominci di Niccolò Ammaniti

Che la festa cominci di Niccolò Ammaniti

Nel cuore di Roma, il palazzinaro Sasà Chiatti organizza nella sua nuova residenza di Villa Ada una festa che dovrà essere ricordata come il più grande evento mondano nella storia della nostra Repubblica

Tra cuochi bulgari, battitori neri reclutati alla stazione Termini, chirurghi estetici, attricette, calciatori, tigri, elefanti, il grande evento vedrà il noto scrittore Fabrizio Ciba e le Belve di Abaddon, una sgangherata setta satanica di Oriolo Romano, inghiottiti in un’avventura dove eroi e comparse daranno vita a una grandiosa e scatenata commedia umana. La comicità di Ammaniti sa cogliere i vizi e le poche virtù della nostra epoca. E nel sorriso che non abbandona nel corso di tutta la lettura annegano ideali e sentimenti. E soli, alla fine, galleggiano i resti di una civiltà fatua e sfiancata. Incapace di prendere sul serio anche la propria rovina.

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Se niente importa. Perché mangiamo gli animali? di Jonathan Safran Foer

Se niente importa. Perché mangiamo gli animali? di Jonathan Safran Foer

Jonathan Safran Foer, da piccolo, trascorreva il sabato e la domenica con sua nonna

Quando arrivava, lei lo sollevava per aria stringendolo in un forte abbraccio, e lo stesso faceva quando andava via. E non solo per affetto, ma anche per la preoccupazione di sapere che il nipote avesse mangiato a sufficienza. È la preoccupazione di chi è quasi morto di fame durante la guerra, ma è stato capace di rifiutare della carne di maiale che l’avrebbe tenuto in vita, perché non era cibo kosher, perché “se niente importa, non c’è niente da salvare”. Il cibo per lei non è solo cibo, è “terrore, dignità, gratitudine, vendetta, gioia, umiliazione, religione, storia e, ovviamente, amore”. Quando diventa padre, Foer ripensa a questo insegnamento e inizia a interrogarsi su cosa sia la carne, perché nutrire suo figlio non è come nutrire se stesso, è più importante.

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L’ecologia spiegata ai ragazzi di Giuseppe Brillante

L’ecologia spiegata ai ragazzi di Giuseppe Brillante

Un piccolo libro verde per spiegare a bambini e adolescenti – e, perchè no, anche agli adulti – i problemi che affliggono il Pianeta

È un piccolo manuale per capire lo stato di salute della Terra e imparare uno stile di vita più sostenibile. Il linguaggio è semplice, chiaro, diretto. La forma quella di un dialogo, con domande e risposte. Come se ci fosse un saggio, capace di mettersi al pari del lettore, che soddisfa con parole comuni tutti i suoi dubbi sull’ambiente. Le risposte sono corredate da schede con curiosità e soprattutto consigli per rispettare l’ambiente nella vita quotidiana.

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Uomini che odiano le donne di Stieg Larsson

Uomini che odiano le donne di Stieg Larsson

Sono passati molti anni da quando Harriet, nipote prediletta del potente industriale Henrik Vanger, è scomparsa senza lasciare traccia

Da allora, ogni anno l’invio di un dono anonimo riapre la vicenda: un rito che si ripete puntuale e risveglia l’inquietudine di un enigma mai risolto. Ormai molto vecchio, Henrik Vanger decide di tentare per l’ultima volta di fare luce sul mistero che ha segnato tutta la sua vita.

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Pdl e Pd, tramonti paralleli di Luca Ricolfi

Pdl e Pd, tramonti paralleli di Luca Ricolfi

Fonte: La Stampa – 28/11/2010

Non so se andremo a nuove elezioni presto, ad esempio il 27 marzo 2011, come ipotizzano in molti. Però mi pare improbabile, molto improbabile, che la legislatura duri fino al suo termine naturale, nella primavera del 2013

E questo a prescindere da come andrà a finire il B-day (14 dicembre), ovvero il giorno in cui, su Silvio Berlusconi e il suo governo, si pronunceranno sia la Corte costituzionale (sul ”legittimo impedimento”, l’attuale scudo giudiziario del premier), sia il Parlamento, con un doppio voto di fiducia (al Senato) e sfiducia (alla Camera). L’attuale impossibilità di governare, infatti, sembra destinata a perpetuarsi quale che sia l’esito di quel voto: se Berlusconi dovesse essere sfiduciato potrebbe sopravvivere solo imbarcando Fini e/o Casini, con conseguente abbandono del punto più importante del programma di governo (il federalismo); se viceversa dovesse ottenere la fiducia, la situazione sarebbe ancora più precaria. Perché il margine di voti in Parlamento sarebbe così piccolo e incerto da precipitarci in una nuova era Prodi, fatta di piccole manovre politiche e sostanziale paralisi. Meglio nuove elezioni, dunque? Non è detto, purtroppo. Il mero fatto di interrompere anticipatamente la legislatura potrebbe esserci fatale, perché nei molti mesi che intercorrerebbero fra la caduta di Berlusconi e l’insediamento del suo successore i mercati finanziari potrebbero disfare in poche settimane l’opera di tamponamento pazientemente compiuta da Tremonti in questi due anni. Un’opera su cui si possono avere opinioni diverse, ma che comunque ha finora permesso all’Italia di stare al riparo dalla speculazione internazionale, evitando una lievitazione del costo del debito pubblico.

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