Convegno, curarsi con l’alimentazione e la natura: imparare a utilizzare i rimedi naturali

Quarto Convegno della Manifestazione ”Sapere. Il Sapore del Sapere”
Convegno ideato da Rossella de Focatiis e realizzato da Erredieffe
Nel corso del convegno il prof. Pier Mario Biava presenterà il suo libro ”Il cancro e la ricerca del Senso Perduto”.

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Malastagione di Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli

In un piccolo paese dell’Appennino tosco-emiliano, Casedisopra, il vecchio Adùmas se ne sta appostato nel bosco di castagni in attesa della preda. Adùmas è un montanaro con un nome da romanzo, perché il padre, appassionato dei Tre moschettieri, lo ha chiamato come l’autore, Alessandro Dumas. Adùmas non è un bracconiere di professione, ma ogni tanto gli piace andare nel bosco con la doppietta. Al crepuscolo, Adùmas vede poco lontano un cinghiale con un piede umano tra le fauci. I paesani non gli credono, convinti che il vecchio abbia bevuto, ma gli crede Marco Gherardini, che per la sua passione per gli animali e la vita nei boschi è soprannominato Poiana.

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Kafka sulla spiaggia di Haruki Murakami

Due sono i personaggi di questo racconto: Kafka, un ragazzo di quindici anni molto maturo per la sua età e con un carattere molto deciso, e Nakata, un vecchio che però è ingenuo come un bambino. Insieme Kafka e Nakata si allontanano dallo stesso quartiere di Tokyo per andare a Taka-matsu, nel Sud del Giappone. Entrambi hanno un motivo per allontanarsi da Tokyo: il ragazzo, che ha scelto come pseudonimo Kafka, scappa dal padre, uno scultore geniale ma satanico. Il vecchio Nakata, testimone di un delitto nel quale è rimasto coinvolto contro la sua volontà, fugge abbandonando la sua vita tranquilla e le sue conversazioni con i gatti, dei quali parla e capisce la lingua.

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Il giorno in più di Fabio Volo

Giacomo, un uomo semplice, che conduce una vita un po’ piatta: giornate che scorrono tutte uguali, con monotonia esasperante; abitudini che coinvolgono senza lasciare ricordi né emozioni. Una vita tranquilla in una metropoli fatta di lavoro, palestra, week-end con gli amici e qualche avventura. Una vita vissuta in superficie, con lo scopo preciso di non lasciarsi attraversare dagli eventi, di rimanere impassibili, lucidi e freddi. La vita di tutti i giorni senza emozioni né grandi né piccole e Giacomo l’accetta così com’è, senza approfondire, vivendo gli avvenimenti sempre rimanendo in superficie.

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Il cacciatore di aquiloni di Khaled Hosseini

Amir è un ragazzo afghano di etnia Pashtun (un’etnia di maggioranza in Afghanistan).

È orfano di madre e abita a Kabul con suo padre Baba ed il suo servo Ali, che ha un figlio di nome Assan. Ali e Assan sono di etnia Hazara, di origine mongola e di religione islamica sciita. Pur essendo di etnie diverse, i due ragazzi diventano grandi amici. Crescendo insieme si è creato fra loro un bellissimo e sincero rapporto di complicità e di interessi comuni. Infatti entrambi attendono con ansia un evento molto importante nel quartiere in cui vivono, la caccia agli aquiloni. Vince la gara chi taglia tutti i fili degli aquiloni degli avversari. Amir vince, anche per l’aiuto di Hassan, e suo padre è orgoglioso della sua vittoria.

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La ragazza che giocava con il fuoco di Stieg Larsson

Mikael Blomkvist, tornato vittorioso alla guida di Millennium, si prepara per un’inchiesta esplosiva su un vasto traffico di prostituzione dai paesi dell’Est.

Intende lanciare un numero speciale con una denuncia che riguarda un intero sistema di violenze e soprusi, compresi poliziotti, giudici e politici, esponenti dei servizi segreti. Ma poco prima di andare in stampa, si verifica un triplice omicidio, per cui la pubblicazione viene sospesa.

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Odore di chiuso di Marco Malvaldi

Siamo nella Maremma toscana, in un castello nel quale il conte Alinaro Bonaiuti ha invitato alcuni ospiti per la battuta di caccia del fine settimana

Con gli altri arriva il gourmet Pellegrino Artusi, famoso per il suo manuale di cucina “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, il primo del genere, con il quale ha inventato la tradizione gastronomica italiana. Nel castello dimora la famiglia del barone Romualdo Bonaiuti, formata da due figli maschi, Gaddo, poeta dilettante e Lapo, sempre a caccia di servette e contadine; dalla figlia Cecilia, una ragazza di talento; la vecchia baronessa Speranza che vigila su tutto dalla sua sedia a rotelle; la dama di compagnia e le due cugine zitelle. Poi la numerosa servitù: la cuoca, il maggiordomo Teodoro e la cameriera Agatina.

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A nome tuo di Mauro Covacich

Protagonista è uno scrittore triestino, imbarcato su una nave militare, in un viaggio lungo le coste orientali del Mare Adriatico.

A bordo incontra una giovane e bellissima donna di colore, una clandestina che si è rifugiata nella sua cabina. Angela gli chiede di aiutarla nella stesura di un romanzo. Si stabilisce fra i due un rapporto confidenziale, con pranzi consumati di nascosto. Un rapporto che, nel piccolo spazio in cui devono condividere tutto, ben presto diventa un rapporto passionale, una forte attrazione fisica.

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“Non c’è silenzio che non abbia fine” di Ingrid Betancourt

I miei sei anni di prigionia nella giungla colombiana

Rapita dalle Farc nel 2002, Ingrid Betancourt vive per sei anni ai confini della civiltà e spesso oltre quelli dell’orrore, a contatto quotidiano con persone che non sono mai quello che sembrano. Le compagne di prigionia, i soldati, gli amici, gli aguzzini: ognuno di loro nasconde segreti e traumi. E poi fango, afa, insetti e malattia, il cinismo e la brutalità dei guerriglieri: sono ricordi brucianti che hanno lasciato cicatrici profonde nel corpo e nell’animo.

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Ognuno muore solo di Hans Fallada

“Ognuno muore solo” è un romanzo sulla resistenza. Un romanzo sulla resistenza e sulla disperazione.

Siamo a Berlino nel 1940. Al numero 55 della Jablonskistrasse la postina consegna ai Quangel, una modesta famiglia operaia, la lettera che comunica la morte in guerra del loro unico figlio, morte da eroe per il ”Führer e per il suo popolo”. La notizia scatena nel cuore di Otto e Anna Quangel un dolore indicibile, ma anche la ribellione e il desiderio di fare qualcosa, sfidando il terrore nazionalsocialista con l’arma del coraggio e della speranza, dopo aver appreso la terribile notizia della morte in guerra del loro unico figlio.

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