È la storia sofferta di Natascia, una ragazza incensurata, infermiera molto apprezzata, volontaria in Kenya per assistere i bambini più bisognosi di cure.
”Ho tolto i chiodi dalle mie ali” è una storia vera, autentica, vissuta in prima persona dall’autrice. Ci mostra un donna che ha saputo affrontare la sua malattia, ma non solo quella, con una forza di volontà superiore alla sua forza fisica, debilitata da una terribile malattia come il morbo di Parkinson, non curata o addirittura trattata con farmaci sbagliati. Una sofferenza acuita da circostanze dolorose che l’hanno costretta a un difficilissimo iter dalla prigione all’ospedale psichiatrico giudiziario al manicomio criminale.
Saggistica
Così è la vita. Imparare a dirsi addio di Concita De Gregorio
Così è la vita. Ma com’è la vita? Com’è la vita reale, quella vera, non quella che vogliamo lasciar credere?
Domande che però hanno molte risposte. Perché la realtà è che oggi non si vuole parlare di dolore e di morte, di vecchiaia e solitudine, di disagio e povertà. Perché oggi si vuole apparire, e non essere: apparire belle e seducenti, giovani e attivissime, sane e snelle, sempre in forma. Questa è la verità. E la realtà è che le cose concrete e brutte e inevitabili della vita le nascondiamo come fossero vergogna.
Vergogna di star male, vergogna di ammettere che forse si sta morendo, perché abbiamo un male incurabile, vergogna di parlare di dolore e sofferenza.
Coppie in attesa. Il desiderio di diventare genitori di Giorgia Zaffini
Un saggio che rivela un dato abbastanza inatteso: il crescente aumento dell’infertilità.
Ma cosa può aver provocato questa stagnazione procreativa nel corso della vita di una donna, ma anche dell’uomo, perché il problema dell’infertilità tocca entrambi i sessi? E chi non dimentica la disperazione di tante donne infelici perché avevano troppi figli da mantenere e le loro disponibilità economiche erano scarse se non addirittura inesistenti? Nascite accettate perché capitate, non desiderate, non per mancanza d’amore ma perché la miseria era più forte del desiderio insito in ogni donna di diventare madre. Fertilità senza controllo e i figli nascevano come funghi.
Steve Jobs di Walter Isaacson
Un omaggio postumo al fondatore di Apple scomparso di recente, autentico protagonista dell’economia dell’era digitale.
Innanzitutto, perché Apple? La spiegazione ci viene da LaPresse/AP San Francisco (California, Usa), datata 20 ottobre. Steve Jobs ”ha scelto il nome di Apple per la società da lui co-fondata perché la mela faceva parte di una delle diete vegetariane che seguiva da adolescente. È uno dei dettagli sulla vita del fondatore di Apple che emergono dalla nuova biografia autorizzata scritta da Walter Isaacson e intitolata semplicemente ‘Steve Jobs’, uscita lunedì 24 ottobre negli Stati Uniti”.
Ricucire la vita di Ugo Riccarelli
“Ricucire la vita” non è un romanzo, non è un racconto, è sì un racconto ma di un travaglio fisico e psicologico vissuto dall’autore in prima persona.
È l’uomo Ugo Riccarelli, non lo scrittore che scrive una vera e propria esperienza di vita, la sua personale esperienza. È una testimonianza nella quale è evidente l’intenso dolore e la fatica di riparlarne. Perché Riccarelli ha subito a suo tempo un trapianto di polmoni e di cuore e racconta la sua amara esperienza solo perché possano trarne giovamento coloro che come lui avranno bisogno di un trapianto.
Le Meraviglie di Roma. Dal Rinascimento ai giorni nostri di Vittorio Sgarbi
”Le meraviglie di Roma”, una guida meravigliosa per conoscere bene la nostra bella capitale che solo un ”appassionato” come Vittorio Sgarbi poteva scrivere.
Perché Sgarbi questo libro non l’ha scritto solo sulle profonde basi della sua erudizione storica e architettonica, questo libro Sgarbi l’ha scritto con il cuore. Sgarbi ci presenta una fotografia di Roma a tre dimensioni, ce ne descrive luoghi e monumenti forse sconosciuti ai più, forse soprattutto agli abitanti stessi di Roma, che nella routine della vita quotidiana non hanno il tempo di esplorare la loro meravigliosa città. Grazie, Sgarbi, per questo dono immenso.
Se niente importa. Perché mangiamo gli animali? di Jonathan Safran Foer
<img src="http://www.mondolibriblog.com/wp-content/uploads/2011/10/Se-niente-importa-Perché-mangiamo-gli-animali-di-Jonathan-Safran-Foer-194×300.jpg" alt="" title="Se niente importa Perché mangiamo gli animali di Jonathan Safran Foer" width="194" height="300" class="left"importanza nella nostra alimentazione quotidiana, sui motivi per cui mangiamo carne.
Il saggio, che si rivela poi un vero e proprio racconto dei ricordi della nonna e della sua cucina, parte appunto dai ricordi d’infanzia per dipanarsi via via in una vera e propria disquisizione sul consumo abituale di carne. Come dice lo stesso autore, il ”saggio” è un libro sulla famiglia anche se poi conduce al discorso se consumare oppure no la carne che ci viene da soggetti incapaci di difendersi per finire poi nel nostro piatto.
Il lupo e il filosofo di Mark Rowlands
È la storia di un’autentica, splendida amicizia fra un uomo ed un cane, fra Mark Rowlands e Brenin, rispettivamente l’uomo e il cane.
Mark Rowlands è un giovane docente di filosofia in un’università americana. Un giorno per caso legge su un giornale un annuncio che lo colpisce: ”si vendono cuccioli di lupo”. Incuriosito, risponde subito e qualche ora dopo è in compagnia di un cucciolo di lupo, al quale dà un nome che per lui ha un significato preciso: Brenin, che tradotto in gallese antico significa ”re”. E ne diventa il padrone felice, ma non solo: quel cucciolo di cane diventa il suo migliore amico e per undici anni è la presenza più importante nella sua vita.
Io e Dio di Vito Mancuso
Io e Dio: io e la fede, io e la certezza che la fede è l’unico autentico valore in una vita che a volte è solo disperazione.
Credere in Dio significa anche credere in una vita post mortem: in quale luogo non si sa, un luogo indefinibile nel quale anche chi è cristiano a volte non crede oppure ha dei dubbi sul mondo che ci attende dopo…Perché il dubbio è lecito: dove saremo quando le nostre spoglie mortali giaceranno in qualche luogo sulla terra? E cosa sarà della nostra anima? Anche se ormai molti non credono neppure nell’anima…Ecco ”Io e Dio” di Vito Mancuso è la risposta a una domanda: dove va la vita che se ne va?
La manomissione delle parole di Gianrico Carofiglio
Questo saggio di Gianrico Carofiglio sembra anzi è un monito, giusto, giustissimo e ”obiettivo” in un mondo in cui la manipolazione, la trasformazione delle parole è diventata un vero e proprio ”modus loquendi”, un modo di parlare tanto per parlare, senza approfondire il significato della parola impropriamente pronunciata o scritta.
Gianrico Carofiglio ci ricorda in questo saggio che è indispensabile restituire alle parole il senso con il quale sono state coniate, con il quale sono state formulate per indicare uno stato d’animo, una situazione di fatto per cui quella parola è proprio il termine esatto. Solo attraverso questa consapevolezza è possibile fondare la verità dei sentimenti e delle idee.