Attilio Muggia, una storia per gli ingegneri a cura di M. Beatrice Bettazzi, Paolo Lipparini

Attilio Muggia, una storia per gli ingegneri a cura di M. Beatrice Bettazzi, Paolo Lipparini

Ogni città nasconde i suoi tesori e chi li ha creati. È la storia dell’ingegner Attilio Muggia (Venezia 1861- Bologna 1936), docente e riformatore della locale Scuola per gli Ingegneri, progettista di molte delle opere più significative della città felsinea. Attilio Muggia è teorico e utilizzatore del brevetto Hennebique per le costruzioni in cemento armato di cui egli si serve a Bologna, Firenze e in tutta l’Italia centrale. Figlio di una famiglia di commercianti, il suo nome è rimasto legato, tra l’altro, a un importante istituzione per Bologna: la Facoltà di Chimica Industriale.

Editrice Compositori gli dedica la prima monografia, frutto del contributo di studiosi autorevoli e di ricerche archivistiche che hanno portato alla scoperta di nuovi ”fondi” dell’archivio di famiglia. Il volume ”Attilio Muggia, una storia per gli ingegneri”, curato da Maria Beatrice Bettazzi e Paolo Lipparini, raccoglie momenti significativi della storia architettonica della città delle Due Torri: da Palazzo Maccaferri alla scalea della Montagnola, dal tempio israelitico al chiostro maggiore della Certosa, dal Banco di Napoli a villa Gina. Tavole nate dal rigore quasi neoclassico di uomo dell’Unità d’Italia, ma che ha saputo guardar oltre, al chiaroscuro dei tempi moderni.

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Il nuotatore di John Cheever

Il nuotatore di John Cheever

”Il nuotatore” è una raccolta di tre racconti: ”Il nuotatore” (che dà il titolo alla raccolta; ”Un giorno qualsiasi” e ”Una radio straordinaria”

Sono storie brevi che vertono su un tema centrale: le famiglie americane, di classe media o medio-alta, che vivono una quotidianità solo apparentemente serena.

Nel primo racconto si parla di Neddy Merrill, il quale in un giorno di festa partecipa al rituale del brunch intorno alla piscina con un gruppo di rappresentanti della classe media americana. È una bella giornata, Merrill è allegro e fa una scommessa: riuscirà a raggiungere casa sua a nuoto, passando di piscina in piscina. Un ipotetico viaggio lungo un ipotetico fiume che attraversa la contea e che Merril ribattezza con il nome di sua moglie: fiume Lucinda. Comincia a piovere e Merrill indossa il solo costume, ma non cede: affronta la superstrada e la derisione dagli automobilisti e per la prima volta si sente nudo e un po’ stanco. Incontra due vecchi eccentrici e ricchissimi che parlano delle sue disgrazie, che Merrill neppure ricorda o non vuole ricordare. In un’altra piscina qualcuno lo indica parlando di bancarotta. Ma quale bancarotta? Non se ne ricorda. Comincia a piovere: Merrill beve un whisky e si avvia verso la piscina di una sua ex amante, che però non lo conforta e lo manda via. Merrill non capisce e non vuole né capire né ricordare. Vuole solo arrivare a casa. E di piscina in piscina arriva a quella vuota della sua casa abbandonata. Solo allora Merrill si rende conto della realtà: la sua casa non è più sua, ha dovuto venderla, non ha più un soldo, ha perduto tutto. Un viaggio per dimenticare, un viaggio inutile perché le cose non sono cambiate. Di questo racconto esiste una riduzione cinematografica con Burt Lancaster.

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Un’ora d’aria di Antonio Steffenoni

Un’ora d’aria di Antonio Steffenoni

Il protagonista scopre per caso la finestra di uno sgabuzzino, una finestra insignificante che si trova in po’ più in alto rispetto alle altre che si trovano nelle case intorno a San Vittore

Quella finestra dalla quale si può dominare l’interno del cortile del carcere che sta di fronte da quel momento diventa l’unico interesse della sua vita. Perché attraverso quella finestra può osservare il mondo parallelo dei carcerati, un mondo ignorato e indifferente, ed evadere da tutto quello che lo tormenta senza per questo rimanere solo. Tutto scompare e si dissolve: l’ospedale in cui lavora, i colleghi illusi e maligni, il doloroso ricordo del padre, la penosa tenerezza della madre malata, l’amore ambiguo e mai dichiarato di Novella. Da quella finestra, nel cortile squallido, vede gente che non offre nulla e che perciò non illude nessuno: un mondo invisibile dall’alto, cui non è necessario appartenere e in cui si può vivere senza chiedere nulla.

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Storia di Piera di Dacia Maraini, Piera degli Espositi

Storia di Piera di Dacia Maraini, Piera degli Espositi

È la storia di un rapporto fra madre e figlia così intenso, così profondo, talmente passionale da rasentare la sensualità. C’è fra la mamma e la figlia un rapporto fatto di complicità in tutte le occasioni del quotidiano. Insieme sempre: a fare l’elettroshock, a giocare con i ragazzi lungo il fiume, a giocare alle signore oppure alle guerriere. Ma forse questo reciproco bisogno di ”stare sempre insieme” ha origine dall’infanzia tormentata di Piera.

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Operazione Inferno di Sarah Lovet

Operazione Inferno di Sarah Lovet

Los Angeles come l’antica Babilonia? Un gioco raffinatissimo e mortale animato dall’ossessione e da una lucidissima follia

Esplode una bomba al Museo Paul Getty e una scritta cita il secondo canto dell’inferno. Gli investigatori sospettano di John Dantes, uno scrittore originale, che in un suo libro denuncia il degrado urbano e morale della città, divenuta un inferno dantesco senza speranza di redenzione; un uomo ossessionato e quasi folle, che si espone di persona in azioni terroristiche. In base a questi presupposti Dantes viene arrestato. Ma quasi subito compare un misterioso personaggio che si firma M e, tramite Dantes, minaccia stragi e distruzioni, dando il via a un gioco mortale di attentati, sempre citando i gironi infernali e la corrotta Babilonia. Questo personaggio si rivela subito molto pericoloso. Ma chi è veramente?

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Amo dunque sono di Sibilla Aleramo

Amo dunque sono di Sibilla Aleramo

Protagonisti una donna, Sibilla, non più giovanissima ma molto bella e affascinante, e un uomo molto giovane, Luciano, che la donna ha conosciuto in un momento di dolorosa crisi sentimentale per entrambi. Sibilla non lo ama subito, ma in breve se ne innamora di un amore totale. E tuttavia questo grande amore deve arrendersi alla magia, poiché Luciano dice di voler subire una sorta di iniziazione magica, prima di riunirsi alla donna amata. I due innamorati non si vedono per un lungo mese. A Sibilla rimane solo il ricordo di lui e l’impegno di scrivergli, affinché le lettere possano divenire il loro libro, al ritorno di Luciano.

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