Un ”figlio della guerra” del Wietnam racconta la sua odissea
Saigon cadde nelle mani dei vietcong il 30 aprile 1975. Kien Nguyen aveva otto anni quando vide l’ultimo elicottero alzarsi in volo dal tetto dell’ambasciata americana, senza di lui e il fratellastro Jimmy, senza sua madre e i suoi nonni. Kien, occhi azzurri e carnagione chiara, era nato dalla relazione tra una facoltosa donna vietnamita e un uomo d’affari americano. Era insomma uno dei tanti figli del coinvolgimento degli Usa in Estremo Oriente. Dopo la resa di Saigon, in un paese lacerato dal passaggio dal vecchio al nuovo ordine, per lui e per tutti quelli come lui la vita non sarebbe stata facile.