Una storia semplice di Leonardo Sciascia

 Una storia semplice di Leonardo Sciascia

”Una storia semplice” è invece una storia complicatissima, un giallo siciliano con sfondo di mafia e droga. Tutto comincia con una telefonata alla polizia, con un messaggio troncato, con un apparente suicidio. E subito, come se assistessimo alla rapida crescita di un fiore, la storia si aggroviglia e non lascia neppure l’opportunità di capire, di riflettere. I fatti si complicano, si fanno confusi e inutilmente si cerca di capire cosa sia in realtà accaduto. Neppure l’unico brigadiere che nel romanzo ricerca la verità riesce a definire l’avvenimento.

I dominatori di Sandra Paretti

 I dominatori di Sandra Paretti

È una storia dell’Ottocento americano, con la guerra di Secessione alle spalle

Anche qui si parla di guerra, ma è una guerra di dollari, agli albori di Wall Street e dei grandi clan finanziari su cui si fonderà il potere economico degli Stati Uniti. Protagonisti sono due uomini d’affari impegnati in una gara spietata nel nascente mondo della ferrovia. L’intreccio è molto avvincente: si svolge sul filone della saga, qui esaltata addirittura da due famiglie, quella dei Matlock e quella dei Poynder.

Chiedi alla polvere di John Fante

 Chiedi alla polvere di John Fante

Arturo Bandini, vent’anni, inetto, poverissimo e spendaccione, bigotto e inconcludente, vive a Los Angeles, nella stanza di un alberghetto di infimo ordine, dove scrive ostinatamente racconti inseguendo un sogno: diventare un grande scrittore. Arturo Bandini è americano figlio di genitori italiani. Ma ad un certo punto nella sua vita entra una bruna americana di genitori messicani, Camilla Lopez, che lo coinvolge in un amore disperato e non ricambiato.

Cecità di José Saramago

Cecità di José Saramago

PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA

Un giorno, in un luogo non ben precisato, all’improvviso moltissime persone diventano cieche, colpite da una malattia sconosciuta: un ”mal bianco” che avvolge la sua vittima in un insolito candore, simile a un mare di latte. Da un momento all’altro non vedono più. Si tratta di una strana epidemia che esplode in un attimo. Le prime vittime vengono presto rinchiuse e isolate all’interno di un ex manicomio.

Il destino si chiama Clotilde di Giovanni Guareschi

 Il destino si chiama Clotilde di Giovanni Guareschi

Romanzo d’amore e di avventura

Il destino si chiama Clotilde è un romanzo umoristico, che fa ridere. Non perché sia poco serio, ma perché è un intreccio effervescente di trovate, avventure, paradossi, colpi di scena, capovolgimenti di situazioni diverse, paesi diversi, personaggi strani a cui accadono le cose più strane, spesso al margine della legalità. La trama a volte prende direzioni imprevedibili, creando storie nella storia. Il tutto narrato con una piacevole ironia, che scherzando distrugge tutti quei conformismi che purtroppo limitano la nostra vita. Del resto il grande Totò diceva che far ridere è importante anche se difficile, perché bisogna essere più bravi a far ridere che a far piangere. E questo vale sia per l’attore che per lo scrittore. Giovanni Guareschi ci è riuscito benissimo.

Casa di bambola di Henrik Ibsen

 Casa di bambola di Henrik Ibsen

Il fascino di autori senza tempo in pagine di grande letteratura

Casa di bambola è la storia di Nora, una donna generosa che per curare Torvaid, suo marito, vive una vita di compromessi e s’indebita con tale Krogstad. Per lunghi anni Nora lavora per estinguere il suo debito, ma non riesce a liberarsene. Il motivo? Lo stesso Krogstad che l’aiuta e nel contempo la ricatta, perché vuole ottenere una promozione nella banca di cui il marito di Nora è direttore.

Vergogna di Taslima Nasree (Lajja)

 Vergogna di Taslima Nasree
(Lajja)

Il romanzo-denuncia dell’intolleranza religiosa

La famiglia Dutta, della minoranza indù, vive da sempre in Bangladesh e si sente perfettamente inserita nel tessuto sociale del paese, anche se periodicamente si scontra con la maggioranza musulmana. Ma il 6 dicembre 1992 alcuni fanatici distruggono un’antica moschea in India e si scatena l’inferno. Agli indù di Bangladesh tocca espiare l’affronto al luogo sacro dell’Islam.

Indesiderato di Kien Nguyen

 Indesiderato di Kien Nguyen

Un ”figlio della guerra” del Wietnam racconta la sua odissea

Saigon cadde nelle mani dei vietcong il 30 aprile 1975. Kien Nguyen aveva otto anni quando vide l’ultimo elicottero alzarsi in volo dal tetto dell’ambasciata americana, senza di lui e il fratellastro Jimmy, senza sua madre e i suoi nonni. Kien, occhi azzurri e carnagione chiara, era nato dalla relazione tra una facoltosa donna vietnamita e un uomo d’affari americano. Era insomma uno dei tanti figli del coinvolgimento degli Usa in Estremo Oriente. Dopo la resa di Saigon, in un paese lacerato dal passaggio dal vecchio al nuovo ordine, per lui e per tutti quelli come lui la vita non sarebbe stata facile.

Anarchici, grazie a Dio di Zélia Gattai

Anarchici, grazie a Dio di Zélia Gattai

Zélia Gattai, moglie del grande scrittore Jorge Amado, racconta la sua infanzia, la storia della sua famiglia, italiani emigrati in Brasile alla fine dell’Ottocento. Nel ricordo della piccola Zélia s’intrecciano avvenimenti pubblici e privati: i nonni partiti da Firenze per creare in Brasile la colonia Cecilia, primo esperimento di una comune brasiliana, una comune anarchica senza leggi, né religione, né proprietà privata; i giochi, i momenti difficili, le discussioni in famiglia; le pratiche superstiziose delle donne di San Paolo, il cinema muto, il processo a Sacco e Vanzetti.